Visioni di silenzio
Visioni di silenzio – Nel pieno centro
di una grande città
ho visto un uomo
che camminava
leggendo un libro.
Il traffico impazziva tutt’intorno,
lui lambiva le macchine,
ne sfiorava più di una,
continuamente mettendosi in pericolo
nel correre il rischio di venire investito.
Eppure imperterrito
lo stesso continuava a leggere,
il libro tenuto bene aperto
tra le mani davanti a sé.
Visioni di silenzio – Una visione
Sconfortante e confortante insieme.
Una visione assurda,
ma anche sommamente evocativa.
Diceva molto
di questo tempo in folle corsa,
un caos che invoglia a chiudersi,
tenaci nell’astrarsi, sordi e ciechi
pur di non farsi portar via i pensieri,
non perdere quiete riflessiva
come la lettura sa darne.
Il mondo
che quell’uomo trovava nelle pagine
era più importante dell’altro
che chiassoso e dissennato
gli rutilava intorno, certo.
Visioni di silenzio – Sapeva
di rischiare di farsi male,
sino a morire?
Quel suo leggere
solitario e spericolato
era una sfida. Sfida di silenzio,
concentrazione, meditazione
lanciata a una collettività
spasmodicamente protesa alla corsa,
alla tensione, allo scontro.
Era folle il suo camminare impavido
in mezzo all’ingorgo,
pazza la temerarietà di quella sfida;
eppure alla vista
quei passi sconsiderati
possedevano la forza di un grido.
Bene dicevano
la nostra grande fame di silenzio,
e calma, e introspezione.
Lisa Ginzburg, «Visioni di silenzio»,
in “Avvenire”, martedì 3 gennaio 2023, p. 1.
Foto: Questo splendido esemplare di ulivo
si trova in un bellissimo casale
alle porte di Ostuni (BR), Puglia /
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