Quattro ragazzi e una bambina
Carmen Pettoello Morrone, ch’è giunta alla ribalta della notorietà nel campo della letteratura giovanile con il suo bel romanzo «Scappa, Bouc! Scappa!», vincitore del Premio Visentini, bandito dal comune di Cerea, e secondo al premio «Monza», è risultata finalista al Premio Inedito Ragazzi 1976, bandito dall’AMZ, con questo suo romanzo «Società anti-mala».
A giudicarlo è stata una commissione composta di alunni della Media, dopo che era stato prescelto dalla commissione degli adulti, incaricata di preparare un elenco di inediti più o meno validi.
«Quattro ragazzi e una bambina sono i protagonisti attenti e attivi del romanzo – scrive l’Autrice nella Premessa -. Ho pensato che la vita turbolenta di tutti i giorni potesse offrire lo spunto per un libro adatto agli interessi dei ragazzi, alla loro mentalità, che mescolasse la realtà alla fantasia; che il loro istintivo bisogno dello straordinario e del meraviglioso si trasformasse in un efficace e entusiasmante mezzo per combattere gli squallidi, feroci avvenimenti che ogni giorno ci vengono proposti».
Delfino è figlio di un poliziotto. Ha il permesso di raggiungere Milano in treno, da solo, dove sarà ospite degli zii, per qualche giorno. Non appena il treno parte, incominciano gli imprevisti, narrati con allegria e con mano leggera, anche se sono drammatici. Dopo quel viaggio, è tutto un susseguirsi di avventure che fanno scattare i protagonisti, i quali sanno «che non bisogna mai perdere la testa».
Tuttavia la parte preponderante del romanzo l’assume un altro personaggio che s’inserisce quasi a forza nel quartetto dei cugini: Spartaco. Un ragazzo molto solo, ribelle, analfabeta o quasi, abituato a fare tutto quanto gli piace, senza preoccuparsi se viola o meno la legge.
Egli, con le sue imprese incredibili, dà valore al volume, perché le scoperte di valore etico, che Spartaco fa, hanno una grande importanza dal punto di vista psicologico e pedagogico.
Un libro divertente (l’amaro lo scopriranno gli adulti lettori più che i giovani), che piacerà.
Bruno Paltrinieri, «Cinque ragazzi e tanti imprevisti», in “Avvenire”, giovedì 16 marzo 1978, p. 9.
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