Prete 6
Un prete di campagna
Prete 6 – Un povero prete di campagna
si sveglia di notte di soprassalto.
Un ladro è entrato nella sua stanza
e sta frugando nei suoi cassetti.
Risata del prete
e grande spavento da parte del ladro.
«Perché ride, reverendo?».
«Perché lei sta cercando di notte
qualcosa che io non riesco
a trovare neppure di giorno…».
Prete 6 – Un altro prete di campagna
Un altro povero prete di campagna
si vede quasi sempre rubare
il piccolo gruzzolo di offerte
raccolte la domenica in chiesa.
Pensa e ripensa come fare
al fine di non essere nuovamente derubato.
Una domenica, dopo la Messa,
decise di portare il sacchettino delle offerte
in una piccola cappella sconsacrata
dove teneva qualche attrezzo
per coltivare l’orto.
Depose nel vecchio e inutilizzato
tabernacolo della cappella
il suo gruzzoletto,
chiuse la porticina
sulla quale appose un piccolo cartello
scritto a mano:
«Hic est Dominus» («Qui c’è il Signore»).
La domenica successiva subì
l’ennesimo furto.
«Pazienza», pensò fra sé e sé.
«Ho ancora la piccola somma
che ho nascosto in campagna».
Si reca speranzoso
nella cappella sconsacrata,
ma con sua grande sorpresa,
trova il tabernacolo aperto
e desolatamente vuoto.
Guardando più attentamente,
scorge un biglietto vergato a mano
con la scritta:
«Non est hic. Resurrexit!».
(«Non è qui. È risorto!»).
Prete 6 – Un terzo prete di campagna
Un prete di campagna scrive al suo vescovo:
«Eccellenza, i ladri sono entrati in sacrestia
e hanno portato via tutti i libri.
Mi faccia avere, per cortesia,
per me e per il mio viceparroco,
due lezionarii».
Si ferma e comincia a pensare:
«Lezionarii o lezionari?».
Strappa la lettera e scrive:
«Mi faccia avere due lezionari».
Guarda la lettera e sospira:
«Questa grammatica!».
Scrive allora una terza lettera:
«Mi faccia avere un lezionario per me.
Post-scriptum.
E anche uno, per piacere,
per il mio viceparroco».
Foto: Aakanksha Sareen / twitter.com