Prete 10
Un sacerdote rimproverato dal vescovo
Prete 10 – Nell’anticamera di un vescovo
si trovano rappresentati i simboli
dei quattro evangelisti.
Un giorno, un prete
che era stato convocato per una ramanzina,
uscendo dal colloquio col presule,
incontrò un confratello e gli disse:
«Davvero non potevano scegliere
dei simboli migliori per questa anticamera!».
«?»
«Sì. Uno entra là dentro innocente
come un angelo,
sente il ruggito di un leone,
resta instupidito come un bue
e se la fila con la rapidità dell’aquila…».
Prete 10 – Un prete in viaggio per Firenze
Un prete in viaggio per Firenze
chiama il controllore dei vagoni letto:
«Devo scendere a Firenze.
Mi raccomando, mi scuota forte,
perché ho il sonno pesante».
L’indomani mattina,
il controllore lo sveglia a Roma.
«Ma possibile! – fa il prete irritatissimo –
Meno male che le avevo raccomandato caldamente
di svegliarmi a Firenze.
È una vera indecenza!
Protesterò presso i suoi superiori!».
«Reverendo, ha mille e una ragione di gridare.
Ma non griderà mai come quel prete
che stamattina ho preso per la sottana
e ho costretto con la forza
a scendere a Firenze…».
Prete 10 – Un prete buona forchetta
Durante il Concilio
un prete grande e grosso,
noto come una buona forchetta,
è ospite di un istituto di suore.
Durante il pranzo,
la Superiora gli si avvicina:
«Come ha trovato la bistecca, reverendo?»
– chiede timorosa.
«Per puro caso, sorella,
sollevando una foglia d’insalata…».
Prete 10 – Efficacia di una predica
Un prete,
durante un breve sermoncino alle suore,
accennò a questo concetto:
ogni anima deve fiorire
approfittando al massimo
della situazione in cui si trova.
«Così – aggiunse – voi sapete benissimo
che le rose hanno bisogno di sole,
mentre le ortensie,
se volete che crescano,
vanno piantate all’ombra».
Dopo la predica,
una suorina tutta commossa
venne a ringraziarlo:
«Che predica deliziosa, reverendo.
Sì, era da tempo che mi chiedevo
perché le mie ortensie non attecchissero…».
Foto: Alexandra Anna Daddario /
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