Omelie del mattino 2013/5
Cappella della Domus Sanctae Marthae
Mai parlare male degli altri
Mercoledì, 27 marzo 2013
Omelie del mattino 2013/5
Parlare male di qualcuno
equivale a venderlo.
Come fece Giuda,
che vendette Gesù
per trenta denari.
E proprio
prendendo spunto
dal brano
del vangelo di Matteo
che preannuncia
il tradimento dell’apostolo,
nella breve omelia
della messa, celebrata
la mattina di
mercoledì 27 marzo
nella cappella della
Domus Sanctae Marthae,
Papa Francesco
ha messo in guardia
dalla maldicenza.
Con un invito
esplicito e netto:
«Mai parlare male
di altre persone».
Omelie del mattino 2013/5
Alla celebrazione
erano presenti,
come è ormai
consuetudine,
alcuni
dipendenti vaticani,
tra i quali un gruppo
dell’Elemosineria
Apostolica
e un altro
del Servizio
Telefoni Vaticani,
accompagnati
rispettivamente
dall’elemosiniere
di Sua Santità,
arcivescovo
Guido Pozzo,
e dal direttore
delle Telecomunicazioni,
padre Fernando
Vérgez Alzaga,
che hanno concelebrato.
***
A loro il Papa
ha voluto lasciare
una riflessione
sul gesto compiuto
da Giuda,
uno degli amici
di Gesù,
che non esita
a venderlo
ai capi dei sacerdoti.
«Gesù è come
una mercanzia:
è venduto.
È venduto
in quel momento
– ha sottolineato –
e anche tante volte
nel mercato
della storia,
nel mercato
della vita,
nel mercato
della nostra vita.
Quando noi
facciamo una scelta
per i trenta denari,
lasciamo Gesù da parte».
***
Omelie del mattino 2013/5
Quando si va
da un conoscente
e il parlare diventa
pettegolezzo,
maldicenza,
secondo il Papa
«questa è una vendita»
e la persona al centro
del nostro chiacchiericcio
«diviene una mercanzia.
Non so perché
– ha detto ancora
il Pontefice –
ma c’è
una gioia oscura
nella chiacchiera».
Si inizia
con parole buone,
«ma poi viene
la chiacchiera.
E si incomincia
quello “spellare”
l’altro».
Ed è allora che
dovremmo pensare
che ogni volta che
ci comportiamo così,
«facciamo
la stessa cosa
che ha fatto Giuda»,
che quando andò
dai capi dei sacerdoti
per vendere Gesù,
aveva il cuore chiuso,
non aveva comprensione,
non aveva amore,
e non aveva amicizia.
Omelie del mattino 2013/5
E così Papa Francesco
è tornato
a uno dei temi
a lui più cari,
quello del perdono:
«Pensiamo
e chiediamo perdono»,
perché quello
che facciamo all’altro,
all’amico,
«lo facciamo a Gesù.
Perché Gesù
è in questo amico».
E se ci accorgiamo
che il nostro parlare
può fare del male
a qualcuno,
«preghiamo il Signore,
parliamo col Signore
di questo,
per il bene dell’altro:
Signore, aiutalo».
Non devo essere io
– ha quindi concluso –
«a fare giustizia
con la mia lingua.
Chiediamo
questa grazia
al Signore».
***
Omelie del mattino 2013/5
Al termine
della celebrazione
il Santo Padre
si è raccolto
in preghiera
in fondo alla cappella.
Quindi ha atteso
tutti i presenti
all’uscita,
per salutarli
uno ad uno:
e a tutti ha,
come sempre,
rivolto una parola,
un incoraggiamento,
un sorriso
e gli auguri
per la Pasqua.
“Le parole
di Papa Francesco”, vol. 1,
22 marzo 2013 – 6 luglio 2013,
LEV, Città del Vaticano, 2015,
pp. 23-24.
Foto: Copertina
di «Omelie del mattino»
di Papa Francesco, vol. 1,
Libreria Editrice Vaticana,
Città del Vaticano 2013 /
foto mia dal cellulare