Maria Regina defensorum – Passo Pordoi
Presentazione
Maria Regina defensorum – Anticamente,
in Val di Fassa,
era il pastore con il suo cane
a chiamare a raccolta la gente:
oggi sono le campane
delle molte chiese di valle.
Ad esse fanno eco
le campane delle chiesette “da mont”.
Proviamo a individuarle,
cominciando dall’alto valico
del Passo Pordoi.
Posizione
Maria Regina defensorum – Accanto
ai rifugi Savoia e Dolomiti,
a cavallo della Val di Fassa
e del Cordevole (Comune di
Livinallongo, BL),
tra i fiori e il verde dei prati di Passo Pordoi,
domina la chiesetta
dedicata alla Madonna Regina defensorum.
Origine del nome
Maria Regina defensorum – Si tratta,
evidentemente di coloro che qui,
come altrove, hanno difeso la patria
e la montagna.
I dintorni, infatti, sono ricchi
– e fin troppo –
di segni del tragico passaggio
della guerra ’15-’18.
Qualcuno – forse
con un intento più universalistico –
ritiene che sia dedicata
alla Madonna della neve:
di quella neve che qui,
più che altrove, fa corona,
dal Sass Pordoi al Boè,
da Porta vescovo alla Marmolada.
Costruzione
Maria Regina defensorum – L’iniziativa
di edificare una cappella al Passo Pordoi
fu del presidente dell’”Opera Nazionale
Chiesette Alpine” di Brescia,
l’avv. Brunelli.
La costruzione iniziò nel 1954,
su un terreno ceduto
dalla famiglia Dezulian,
in un posto sufficientemente isolato
dai rumori della strada,
ma anche a portata di mano
di chi volesse visitarla
o fermarsi per un momento di riflessione.
Fu inaugurata e benedetta
dal Vescovo Ausiliare di Brescia,
Mons. Bosetti,
assistito dal cappellano militare
don Giuseppe Bonomini
l’8 agosto 1957,
a ricordo dei Caduti in guerra,
ma anche delle vittime della montagna.
All’interno, meritano attenzione
alcuni dipinti del noto architetto
Ettore Sottsass.
Bepi Grosselli – Roberta Giampiccolo,
«Chiesette alpine nel Trentino»,
Vita Trentina Editrice, Trento 2008.
Foto di apertura: Chiesetta Santa Maria
della Difesa, Passo Pordoi / Cronobook