Maria Antonia di San Giuseppe,
al secolo Maria Antonia de Paz y Figueroa (1730- 1799)
Maria Antonia – «I santi brillano
di luce riflessa e mostrano
nei semplici gesti della loro giornata
la presenza amorevole di Dio,
che rende possibile l’impossibile».
Lo scrive Papa Francesco
sull’account @Pontifex,
alla vigilia della canonizzazione
della beata Maria Antonia
di San Giuseppe de Paz y Figueroa
(1730-1799), nota in Argentina
come “Mama Antula”.
Sarà lo stesso vescovo di Roma
a celebrare domenica mattina,
11 febbraio 2024,
nella basilica Vaticana,
la messa per la canonizzazione
della fondatrice della casa
di esercizi spirituali a Buenos Aires
Maria Antonia – Madre e apostola a piedi scalzi
Maria Antonia di San Giuseppe
fu una religiosa capace di vivere
e trasmettere la bellezza della fede
attraverso l’esercizio della preghiera:
il suo apostolato si contraddistinse
per un incessante impegno
per la conversione dei peccatori
e la salvezza delle anime
attraverso la pratica
degli esercizi spirituali.
Maria Antonia di San Giuseppe,
al secolo Maria Antonia
de Paz y Figueroa,
nacque nel 1730 a Silipica,
Santiago del Estero,
allora una giurisdizione
sotto la corona spagnola,
attuale Repubblica dell’Argentina,
in una famiglia patrizia e benestante.
Sin da fanciulla fu educata
secondo i valori
ed i principi cristiani,
entrando ben presto in contatto
con la spiritualità ignaziana.
Nel 1745
vestì l’abito di “beata” gesuita
emettendo i voti privati
e, ritiratasi
nel cosiddetto locale “Beaterio”,
iniziò a condurre
un’esistenza comunitaria
insieme ad altre sorelle consacrate.
Maria Antonia
Nel 1767, dopo l’espulsione
della Compagnia di Gesù
dai territori della corona di Spagna,
Maria Antonia maturò l’intenzione
di proseguire l’apostolato
degli esercizi spirituali,
considerati un bene prezioso
per le persone di ogni livello sociale.
Per tale progetto
ricevette il pieno consenso
del vescovo e dell’autorità civile.
Il metodo seguito da Maria Antonia
risultò essere molto semplice.
Ella, infatti,
appena arrivava in una città
o in un villaggio indicati
come sede per gli esercizi,
si presentava subito
alle diverse autorità
per ottenere i relativi permessi.
Una volta affissi gli avvisi,
si preoccupava di invitare
qualche sacerdote zelante
e capace di predicare e di cercare
un ambiente consono e sufficiente
per poter ospitare,
per circa una decina di giorni,
un centinaio di persone.
In queste occasioni, riuscì sempre
a reperire tutto il necessario
per il mantenimento gratuito
dei partecipanti,
nonché a risolvere tutti
i molteplici problemi logistici
che le si presentarono.
***
Maria Antonia – I frutti che colse
alla fine e alla chiusura di ogni corso
furono molteplici:
si assistette in molti casi
alla riforma dei costumi,
ad un profondo cambiamento di vita,
all’estirpazione di vizi,
e alla conversione di molti peccatori;
inoltre all’abbandono
delle vanità del mondo
al miglioramento dello stato sacerdotale
e della vita religiosa
sia maschile che femminile.
Maria Antonia diventò
per molti partecipanti
ai diversi esercizi spirituali
un esempio di umile
e spontanea semplicità,
capace di edificare attraverso
la sua disponibilità e saggezza.
Nel 1779,
dopo un periodo di pellegrinaggio
tra le città del Nord: Jujuy, Salta,
Tucumán, Catamarca,
La Rioja e Córdoba
(5.000 chilometri a piedi),
si stabilì nella città di Buenos Aires,
dove ben presto ottenne la stima
e la fiducia del vescovo,
che le concesse diverse
e ampie facoltà.
Introdusse la devozione a san Gaetano,
attualmente molto diffusa
in Argentina dove ogni anno
più di un milione di persone
partecipa alle feste patronali.
La sua ferma fede,
la sua straordinaria speranza
e la sua immensa carità
verso Dio e verso il suo prossimo
resero Maria Antonia
un autentico strumento
nelle mani del Signore e,
attraverso il suo fulgido apostolato,
ella segnò in profondità
la vita cristiana dell’ambiente.
Religiosa convinta ed entusiasta,
affrontò con fiducia
ogni circostanza della sua esistenza,
soprattutto quelle più avverse.
Fu amante della preghiera,
del sacrificio e della penitenza,
al punto che era solita
camminare a piedi nudi
e indossare il cilicio.
***
Maria Antonia fu, inoltre, stimata
per la sua eccezionale prudenza,
dimostrata soprattutto
nel chiedere consigli,
prima di prendere
qualsiasi tipo di decisione,
a persone sagge
e alle autorità religiose.
Grazie alla sua amabilità
fu in grado di affratellare
le persone ricche con quelle povere
senza creare malcontenti.
Tutto ciò le procurò la stima
di molti benefattori
che diedero sostegno
alla sua opera.
Tra gli anni 1790 e 1792,
si recò fino alle terre
dell’attuale Uruguay
per poter promuovere
e diffondere il suo apostolato.
Di ritorno a Buenos Aires,
si dedicò alla costruzione
di un edificio più ampio
dove svolgere le sue attività,
realizzando una casa
di esercizi spirituali
che ancora oggi è in funzione:
l’unica di quel periodo
ancora esistente
è stata riconosciuta
come monumento nazionale.
Nei primi giorni
del marzo 1799 la serva di Dio
si ammalò gravemente.
Si spense il 7 marzo 1799,
completamente e serenamente
abbandonata nelle mani del Signore.
Il suo corpo fu sepolto
in povertà assoluta nel cimitero
accanto alla chiesa della Pietà
di Buenos Aires
e, in seguito,
trasferito all’interno della medesima,
dove riposa in un mausoleo
oggi meta di pellegrinaggi.
In virtù della fama di santità,
fu istruito dal 23 ottobre 1905
al 29 settembre 1906,
presso la curia di Buenos Aires,
il processo informativo.
Dopo aver ottenuto i decreti
di introduzione causa,
il decreto non culto
e il decreto sugli scritti,
per alcuni anni
è rimasto fermo
per diverse circostanze.
Maria Antonia
Dopo la promulgazione
del Codice di Diritto canonico
del 1983
e della costituzione apostolica
Divinus perfectionis magister
di Giovanni Paolo II,
l’iter della causa di beatificazione
venne ripreso.
La beatificazione ebbe luogo
il 27 agosto 2016
nella città di Santiago del Estero
(Argentina).
Papa Francesco ha autorizzato
la pubblicazione del decreto del miracolo
il 24 ottobre 2023.
Il messaggio che ci lascia
la sua testimonianza di santità
possiamo evincerlo
dalle parole dello stesso Pontefice
ai pellegrini argentini
ricevuti in udienza ieri, 9 febbraio,
che sottolinea:
«La carità di Mama Antonia, specialmente
nel servizio ai più bisognosi,
oggi si impone con grande forza,
in una società che corre il rischio
di dimenticare
che l’individualismo estremo
è il virus più difficile da combattere.
Un virus che inganna.
Ci fa credere che risiede tutto
nel fare andare a briglia sciolte
le proprie ambizioni…
Ella sperimentò
quello che Dio vuole
da ognuno di noi
che possiamo scoprire
la nostra chiamata,
ognuno secondo il loro stato di vita,
qualunque essa sia
nel realizzare tutto
per la maggior gloria di Dio
e per la salvezza delle anime.
Silvia Correale, «Madre e apostola
a piedi scalzi»,
in “L’Osservatore Romano”,
sabato 10 febbraio 2024, p. 11.
Foto: Maria Antonia di San Giuseppe,
nota come Mama Antula /
vaticannews.va