La croce1
La croce1 – Stanco delle sofferenze
e delle pene che gli riservava la vita,
un uomo si lamentò con il Signore,
che lo ascoltò e gli disse:
«Domani mattina all’alba,
trovati nella piazza della chiesa:
là c’è ogni anno il mercato delle croci.
Ce ne sono tante, di tutte le misure
e ti potrai scegliere quella che ti va meglio
poiché ognuno dove portare la sua croce.
Lascerai, quindi, la tua così scomoda
e ne prenderai un’altra più leggera».
***
La croce1 – L’uomo si alzò nella notte
e, al crepuscolo, era già sulla piazza:
una nebbia avvolgeva il sagrato
e lo spazio antistante.
Trascinò la sua croce dentro la caligine
e vide una grande raccolta di croci,
piccole e grandi, sottili, grosse,
alte, basse:
ce n’era per tutti i gusti,
anche i più difficili.
***
La croce1 – L’uomo lasciò da parte la sua
e, fregandosi le mani,
si mise a cercarne una più adatta,
ma la cosa non era poi tanto semplice:
una era piccola, ma troppo ruvida;
l’altra era leggera, ma scivolava
e si portava male;
alcune erano maneggevoli, ma troppo pesanti;
altre, magari leggere, ma erano nodose
e grandissime.
***
La croce1 – Cercò a lungo,
provando e riprovando una infinità di croci,
e quando disperava di trovare quella adatta,
ne vide in un canto una che poteva andar bene.
La provò,
ed era proprio quella giusta:
non molto pesante, levigata,
abbastanza piccola.
Ma non aveva fatto che pochi passi,
si accorse di aver ripreso la sua.
Da «L’eco del sacro Cuore»,
Bussana IM, marzo 1986, p. 2.
Allora Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me,
rinneghi sé stesso,
prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vuole salvare la propria vita,
la perderà;
ma chi perderà la propria vita
per causa mia, la troverà» (Mt 16.24).
Prendete su di voi il mio gioco
e imparate da me che sono mite e umile di cuore,
e troverete pace per le vostre anime;
perché il mio giogo è soave
e il mio peso leggero (Mt 11,29-30).
Foto: Tiziano Vecellio, Gesù e il Cireneo,
1510, olio su tela (116 x 98 cm),
Museo del Prado, Madrid /
meisterdrucke.it