Istantanee 2024/2
La strage dimenticata nel Sudan devastato dai signori della guerra / pagineesteri.it

Istantanee 2024/2
APRILE
È trascorso un anno
dall’inizio
dei combattimenti

tra i due gruppi
di rappresentanti
del Consiglio
di sovranità
di transizione
del Sudan:

da una parte
l’esercito di Khartoum
e dall’altra
le Rapid Support Forces
(Rsf),

un potente
gruppo paramilitare
composto
principalmente
da milizie janjawid.

Una violenta
guerra fratricida
che non accenna
a fermarsi

e che ha già causato
la peggiore
crisi umanitaria
attualmente
in corso nel mondo.

Un sanguinoso conflitto
che ha provocato
migliaia di vittime
e costretto
milioni di persone
alla fuga.

La battaglia
è iniziata
il 15 aprile del 2023,

dopo
che le forze della Rsf
hanno conquistato

l’aeroporto
internazionale
della capitale,
Khartoum,

diverse
basi militari
e il palazzo
presidenziale.

Nonostante
ripetuti tentativi
di mediare una tregua,

gli scontri a fuoco
si sono fatti
sempre più intensi,
colpendo
la popolazione inerme.

Il coinvolgimento
di civili
è una costante
nel conflitto,

poiché molti
dei combattimenti
più intensi
si sono svolti in aree
fortemente popolate.

Frana in Papua Nuova Guinea / repubblica.it

***

Istantanee 2024/2
MAGGIO
Il 24 maggio,
una gigantesca frana

ha investito
in Papua Nuova Guinea
la remota provincia
di Enga,

a circa 600 chilometri
a nord-ovest
della capitale
Port Moresby,

seppellendo
almeno sei villaggi
e provocando
più di mille morti.

Danneggiata un’area
di oltre
200 chilometri quadrati,
con intere famiglie
rimaste senza casa.

Spazzato
letteralmente via
il villaggio di Yambali,
a circa due ore di macchina
dal capoluogo provinciale
di Enga, Wabag.

La frana
è stata favorita
dalle forti piogge
che hanno colpito
la regione
nelle ultime settimane.

Un disastro
senza precedenti.

Un abitante
di un villaggio vicino
ha detto che

quando è arrivato
sul luogo della tragedia
«non c’era più nulla»,
solo rocce e terra.

La Papua Nuova Guinea,
nazione in via di sviluppo
nel sud-ovest del Pacifico,
composta
per lo più da agricoltori,

ha uno dei climi
più umidi del mondo,
con forti piogge
che si abbattono
regolarmente
sugli altopiani.

Gli scienziati
sostengono però
che il rischio di frane
sia aggravato
dalla crisi climatica.

Due mesi prima,
almeno 23 persone
erano morte in una frana
in una provincia vicina.

In Myanmar record di violenza e povertà in un conflitto senza fine / vaticannews.va

Istantanee 2024/2

GIUGNO
Il Myanmar,
dilaniato
dalla guerra civile

tra giunta militare
al potere
e gruppi ribelli,
è il luogo
più violento del mondo.

A certificare questa
drammatica realtà
per il Paese asiatico

sono i dati pubblicati
dall’Armed Conflict
Location and Event
Data Project (Acled),

organizzazione
internazionale
senza scopo di lucro,
indipendente,

che raccoglie,
classifica e analizza
dati sui conflitti
in tutti i paesi
e territori del mondo.

Il conflitto civile,
iniziato nel febbraio 2021
quando l’esercito
ha rovesciato il governo
democraticamente eletto,

secondo l’Acled
ha causato la morte
di oltre 50.000 persone,
tra cui almeno
8.000 civili,

e ha causato
lo sfollamento
di quasi 2,5 milioni
di persone.

L’instabilità
si è ulteriormente
aggravata
nel corso del 2024

quando i vari
gruppi ribelli
hanno unito le forze
lanciando un’offensiva
contro la giunta
al potere.

Il fronte dell’opposizione
ha ottenuto
successi significativi
nelle aree di confine,

sia a ovest
con il Bangladesh
che a nordest
con la Cina,

mentre
il Myanmar centrale
e le maggiori città
restano roccaforte
dei militari del regime.

Da “L’Osservatore Romano”,
venerdì 27 dicembre 2024,
p. III.

Lascia un commento