Francesco Udienza Generale 2013/3

Francesco Udienza Generale 2013/3
Piazza San Pietro
Mercoledì, 10 aprile 2013

 

Francesco Udienza Generale 2013/3
Cari fratelli e sorelle, buon giorno!

Nella scorsa Catechesi
ci siamo soffermati sull’evento
della Risurrezione di Gesù,
in cui le donne hanno avuto
un ruolo particolare.

Oggi vorrei riflettere
sulla sua portata salvifica.

Che cosa significa
per la nostra vita
la Risurrezione?

E perché
senza di essa
è vana la nostra fede?

La nostra fede
si fonda sulla Morte
e Risurrezione di Cristo,
proprio come una casa
poggia sulle fondamenta:

se cedono queste,
crolla tutta la casa.

Francesco Udienza Generale 2013/3

Sulla croce,
Gesù ha offerto se stesso
prendendo su di sé
i nostri peccati
e scendendo
nell’abisso della morte,

e nella Risurrezione
li vince, li toglie
e ci apre la strada
per rinascere
a una vita nuova.

San Pietro lo esprime
sinteticamente
all’inizio della sua
Prima Lettera,
come
abbiamo ascoltato:

«Sia benedetto
Dio e Padre
del Signore nostro
Gesù Cristo,

che nella sua
grande misericordia
ci ha rigenerati,

mediante
la risurrezione
di Gesù Cristo
dai morti,

per una speranza viva,
per un’eredità
che non si corrompe,
non si macchia
e non marcisce» (1,3-4).

L’Apostolo ci dice
che con la
Risurrezione di Gesù
qualcosa di
assolutamente nuovo
avviene:

siamo liberati
dalla schiavitù
del peccato
e diventiamo
figli di Dio,

siamo generati cioè
ad una vita nuova.

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Quando
si realizza questo
per noi?

Nel Sacramento
del Battesimo.

In antico,
esso si riceveva
normalmente
per immersione.

Colui che doveva
essere battezzato
scendeva
nella grande vasca
del Battistero,
lasciando i suoi vestiti,

e il Vescovo
o il Presbitero
gli versava
per tre volte
l’acqua sul capo,

battezzandolo
nel nome del Padre,
del Figlio
e dello Spirito Santo.

Poi il battezzato
usciva dalla vasca
e indossava
la nuova veste,
quella bianca:

era nato cioè
ad una vita nuova,
immergendosi
nella Morte
e Risurrezione
di Cristo.

Era diventato
figlio di Dio.

San Paolo nella
Lettera ai Romani
scrive:

voi «avete ricevuto
lo Spirito
che rende figli adottivi,
per mezzo del quale
gridiamo: “Abbà!
Padre!”» (Rm 8,15).

Francesco Udienza Generale 2013/3

È proprio lo Spirito
che abbiamo ricevuto
nel battesimo
che ci insegna,
ci spinge,
a dire a Dio:

“Padre”, o meglio,
“Abbà!”
che significa “papà”.

Così è il nostro Dio:
è un papà per noi.

Lo Spirito Santo
realizza in noi
questa nuova condizione
di figli di Dio.

E questo è il più
grande dono
che riceviamo
dal Mistero pasquale
di Gesù.

E Dio ci tratta
da figli,
ci comprende,
e ci perdona;

ci abbraccia
e ci ama anche
quando sbagliamo.

Già
nell’Antico Testamento,
il profeta Isaia
affermava che
se anche una madre
si dimenticasse del figlio,

Dio
non si dimentica mai
di noi,
in nessun momento
(cfr 49,15).

E questo è bello!

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Tuttavia, questa
relazione filiale
con Dio
non è come
un tesoro

che conserviamo
in un angolo
della nostra vita,

ma deve crescere,
dev’essere alimentata
ogni giorno

con l’ascolto
della Parola di Dio,
la preghiera,
la partecipazione
ai Sacramenti,

specialmente
della Penitenza
e dell’Eucaristia,

e la carità.

Noi possiamo
vivere da figli!

E questa
è la nostra dignità
– noi abbiamo
la dignità di figli -.

Comportarci
come veri figli!

Questo vuol dire
che ogni giorno
dobbiamo lasciare
che Cristo ci trasformi
e ci renda come Lui;

vuol dire
cercare di vivere
da cristiani,
cercare di seguirlo,

anche se vediamo
i nostri limiti
e le nostre debolezze.

La tentazione di
lasciare Dio da parte
per mettere al centro
noi stessi
è sempre alle porte

e l’esperienza
del peccato
ferisce la nostra
vita cristiana,
il nostro essere
figli di Dio.

Per questo
dobbiamo avere
il coraggio della fede
e non lasciarci condurre
dalla mentalità
che ci dice:

“Dio non serve,
non è importante per te”,
e così via.

È proprio il contrario:
solo comportandoci
da figli di Dio,

senza scoraggiarci
per le nostre cadute,
per i nostri peccati,

sentendoci amati da Lui,
la nostra vita sarà nuova,
animata dalla serenità
e dalla gioia.

Dio è la nostra forza!
Dio è la nostra speranza!

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Cari fratelli e sorelle,
dobbiamo avere
noi per primi ben ferma
questa speranza

e dobbiamo esserne
un segno visibile,
chiaro, luminoso
per tutti.

Il Signore Risorto
è la speranza
che non viene mai meno,
che non delude (cfr Rm 5,5).

La speranza non delude.
Quella del Signore!

Quante volte
nella nostra vita
le speranze svaniscono,
quante volte le attese
che portiamo nel cuore
non si realizzano!

La speranza
di noi cristiani
è forte, sicura,
solida in questa terra,

dove Dio
ci ha chiamati
a camminare,

ed è aperta all’eternità,
perché fondata su Dio,
che è sempre fedele.

Non dobbiamo
dimenticare:
Dio sempre è fedele;
Dio sempre è fedele
con noi.

Essere risorti
con Cristo
mediante il Battesimo,
con il dono della fede,
per un’eredità
che non si corrompe,

ci porti a cercare
maggiormente
le cose di Dio,
a pensare
di più a Lui,
a pregarlo di più.

Essere cristiani
non si riduce a seguire
dei comandi,

ma vuol dire
essere in Cristo,
pensare come Lui,
agire come Lui,
amare come Lui;

è lasciare che Lui
prenda possesso
della nostra vita

e la cambi,
la trasformi,
la liberi dalle tenebre
del male e del peccato.

Francesco Udienza Generale 2013/3

Cari fratelli e sorelle,
a chi ci chiede ragione
della speranza
che è in noi (cfr 1Pt 3,15),
indichiamo il Cristo Risorto.

Indichiamolo
con l’annuncio
della Parola,
ma soprattutto
con la nostra vita
di risorti.

Mostriamo la gioia
di essere figli di Dio,
la libertà che ci dona
il vivere in Cristo,

che è la vera libertà,
quella che ci salva
dalla schiavitù del male,
del peccato, della morte!

Guardiamo
alla Patria celeste,

avremo
una nuova luce
e forza anche
nel nostro impegno
e nelle nostre fatiche
quotidiane.

È un servizio prezioso
che dobbiamo dare
a questo nostro mondo,

che spesso
non riesce più a sollevare
lo sguardo verso l’alto,
non riesce più a sollevare
lo sguardo verso Dio.

Saluti

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Je salue avec joie
les pèlerins francophones,

en particulier
les prêtres
de l’archidiocèse
de Bordeaux

accompagnés
par le Cardinal
Jean-Pierre Ricard
et son Auxiliaire

ainsi que tous les jeunes!

Notre espérance
est fondée sur Dieu,
qui est toujours fidèle.
Il est toujours fidèle!

Elle est forte,
sûre, solide.

Devenez-en
les signes visibles
pour notre monde
souvent incapable
de lever les yeux
vers Dieu.

Bon pèlerinage!

[Saluto con gioia
i pellegrini
di lingua francese,

in particolare
i sacerdoti
dell’Arcidiocesi
di Bordeaux,

accompagnati
da Sua Eminenza
il Cardinale
Jean-Pierre Ricard
e il suo Ausiliare,

come pure
tutti i giovani!

La nostra speranza
è fondata su Dio,
che è sempre fedele.
È sempre fedele!

Essa è forte,
sicura, solida.

Diventatene
i segni visibili
per il nostro mondo,
spesso incapace
di levare lo sguardo
verso Dio.

Buon pellegrinaggio!]

Francesco Udienza Generale 2013/3

I am pleased
to greet the visitors
from the NATO
Defense College

and I offer
prayerful good wishes
for their service
to international peace
and cooperation.

I also extend
a warm welcome
to the group of
“Wounded Warriors”
from the United States,

with heartfelt prayers
that their pilgrimage
to Rome will bear
rich spiritual fruit
for them
and their families.

Upon all
the English-speaking visitors
present at today’s Audience,

including those
from England, Scotland,
Denmark, Australia,
the Philippines,

South Korea, Thailand,
Canada and
the United States,

I invoke
the Risen Lord’s gift
of joy and peace.

[Saluto i frequentatori
del NATO Defense College

e auguro che
il loro servizio alla pace
e alla cooperazione
internazionale
sia sempre fruttuoso.

Do inoltre
un affettuoso benvenuto
ai Wounded Warriors
degli Stati Uniti
e assicuro le mie
fervide preghiere

affinché il pellegrinaggio
a Roma
porti abbondanti
frutti spirituali
per loro
e per le loro famiglie.

Su tutti i pellegrini
di lingua inglese
presenti
all’odierna Udienza,

e particolarmente
su quelli provenienti
da Inghilterra, Scozia,
Danimarca, Australia,

Filippine, Sud Corea,
Thailandia,
Canada e Stati Uniti,

invoco di gran cuore
la gioia e la pace
del Signore Risorto.]

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Sehr herzlich grüße ich
die Pilger deutscher Sprache,
vor allem die vielen
jungen Freunde,

insbesondere
die Schulgruppen
aus Münster und Dießen.

Vielen Dank
auch für die Musik.

Christus ist gestorben
und auferstanden,
um uns zu Kindern Gottes
zu machen.

Wir wollen den Menschen
um uns die Freude,
Gottes Kinder zu sein,
weiterschenken.

Wenn wir in Christus leben,
dann sind wir wirklich frei
und erhalten Kraft
für die Mühen des Alltags.

Der Herr segne euch alle.

[Saluto di cuore
i pellegrini di lingua tedesca,
soprattutto i numerosi
amici giovani,

in particolare
i gruppi di allievi
provenienti
da Münster e Dießen.

Tante grazie
anche per la musica.

Cristo è morto
e risorto
per renderci
figli di Dio.

Vogliamo trasmettere
alle persone
attorno a noi
la gioia
di essere figli suoi.

Vivendo in Cristo,
siamo veramente liberi
e riceviamo la forza
nelle fatiche quotidiane.

Il Signore benedica
tutti voi.]

Saludo cordialmente
a los peregrinos
de lengua española,

provenientes de España,
Argentina, México
y los demás países
latinoamericanos.

En particular, al grupo
de las diócesis de Galicia,
con sus Obispos,
así como a los sacerdotes
del curso de actualización
del Pontificio Colegio Español,

y al grupo
del Club Atlético
San Lorenzo de Almagro,
de Buenos Aires:

esto es muy importante.

Invito a todos
a dar testimonio
del gozo
de ser hijos de Dios,

de la libertad
que da el vivir
en Cristo,
que es la
verdadera libertad.

Muchas gracias.

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Saúdo cordialmente
os peregrinos
de língua portuguesa,

em particular
os grupos vindos
de Coimbra
e de São José
do Rio Preto.

A todos agradeço
pela presença,
desejando a cada um
que possa crescer
sempre mais

na vida nova
de ressuscitados
que Cristo
nos conquistou.

Que Deus vos abençoe!

[Saluto cordialmente
i pellegrini
di lingua portoghese,

in particolare
i gruppi venuti
da Coimbra
e da São José
do Rio Preto.

Ringrazio tutti
della presenza,

augurando
a ciascuno
di crescere
sempre più
nella vita nuova
di risorti

che Cristo
ci ha conquistato.

Dio vi benedica!]

الأخوات والإخوة الأحباء الناطقون باللغة العربية: إن قيامة المسيح هي اليقين الذي يجب أن نبني فوقه وجودنا وسلوكنا اليومي. فلا تيأسوا أمام الشر والموت، وتذكروا دائما أن المسيح قد أكد لنا: “قلت لكم هذه الأشياء ليكون لكم في السلام. ستعانون الشدة في العالم ولكن ثقوا فإني قد غلبت العالم”. وليحل عليكم جميعا سلام الرب القائم من بين الأموات!

[Cari fratelli e sorelle
di lingua araba,

la Risurrezione
di Cristo
è la certezza
sulla quale
dobbiamo costruire
tutta la nostra esistenza

e il nostro agire
quotidiano.

Non lasciatevi
scoraggiare
di fronte al male
e alla morte,
perché Cristo
ci ha assicurato:

«Vi ho detto questo
perché abbiate pace
in me.

Nel mondo
avete tribolazioni,
ma abbiate coraggio,
io ho vinto il mondo!»
(Gv 16, 33).

La Pace
del Signore Risorto
sia sempre con Voi!.]

Francesco Udienza Generale 2013/3

Serdecznie pozdrawiam uczestniczących w tej audiencji Polaków. Przedwczoraj obchodziliśmy uroczystość Zwiastowania Pańskiego, pamiątkę dnia, w którym Chrystus, Syn Boży zstąpił z nieba, przyjął ciało z Maryi Dziewicy i stał się człowiekiem. To wydarzenie wspominamy w codziennej modlitwie, gdy pozdrawiamy Bożą Matkę słowami Anioła: „Zdrowaś Maryjo, łaski pełna”. Uczmy się od Niej pokory, rozpoznawania woli Bożej, posłuszeństwa i zawierzenia Bogu. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente
i Polacchi presenti
a questa udienza.

Lunedì scorso
abbiamo celebrato
la solennità
dell’Annunciazione
del Signore,

la memoria
del giorno
in cui Cristo,
Figlio di Dio
discese dal cielo,

si è incarnato
nel seno
dalla Vergine Maria
e si è fatto uomo.

Questo evento
noi lo ricordiamo
nella preghiera
quotidiana

quando salutiamo
la Madre di Dio
con le parole
dell’Angelo:

“Ave Maria,
piena di grazia”.

Impariamo da Lei
l’umiltà, l’ascolto
della volontà di Dio,
l’obbedienza
e l’abbandono in Dio.

Vi benedico di cuore.]

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Rivolgo
un cordiale benvenuto
ai pellegrini
di lingua italiana.

In particolare
saluto i fedeli
delle Diocesi
di Grosseto,
Livorno
e Teggiano Policastro,

accompagnati
dai Vescovi,
Mons. Borghetti,
Mons. Giusti
e Mons. De Luca,

venuti
per il pellegrinaggio
alla Sede di Pietro
in occasione
dell’Anno della fede.

Saluto il gruppo
di dipendenti dell’IDI.

Auspico
che quanto prima
si possa trovare
una positiva soluzione
in una situazione
così difficile.

Saluto i membri
della Società Italiana
di Radiologia Medica
nel centenario
della fondazione,

i devoti
della Madonna
della Sciàrra,
Santuario
dell’Arcidiocesi
di Catania

e i fedeli del
Movimento mariano
di Bagherìa.

La visita
alle tombe degli Apostoli
rafforzi in tutti la fede,
la speranza e la carità.

Infine,
un pensiero affettuoso
ai giovani, ai malati
e agli sposi novelli.

Lunedì scorso
abbiamo celebrato
la Solennità
dell’Annunciazione:

la Vergine Maria
ispiri la vostra mente,
cari giovani,

perché sappiate
sempre ascoltare
e mettere in pratica
la volontà del Signore;

riscaldi i vostri cuori,
cari ammalati,
nell’offrire
la vostra sofferenza
per il bene della Chiesa;

e guidi voi,
cari sposi novelli,

a riconoscere
la presenza di Dio
e del suo amore
nella vostra
nuova vita familiare.

APPELLO

***

Francesco Udienza Generale 2013/3
Ho appreso la notizia
del forte terremoto
che ha colpito
il sud dell’Iran

e che ha causato morti,
numerosi feriti
e gravi danni.

Prego per le vittime
ed esprimo
la mia vicinanza
alle popolazioni
colpite
da questa calamità.

Preghiamo
per tutti questi fratelli
e sorelle dell’Iran.

Foto: Papa Francesco
in Piazza San Pietro
per l’Udienza Generale /
lalucedimaria.it

Lascia un commento