Francesco Angelus 2013/1
Piazza San Pietro
Domenica, 17 marzo 2013
Francesco Angelus 2013/1
Fratelli e sorelle,
buongiorno!
Dopo il primo incontro
di mercoledì scorso,
oggi
posso rivolgere di nuovo
il mio saluto a tutti!
E sono felice
di farlo di domenica,
nel giorno del Signore!
Questo è bello,
è importante
per noi cristiani:
incontrarci di domenica,
salutarci,
parlarci come ora qui,
nella piazza.
Una piazza che,
grazie ai media,
ha le dimensioni
del mondo.
In questa
quinta domenica di Quaresima,
il Vangelo ci presenta
l’episodio
della donna adultera
(cfr Gv 8,1-11),
che Gesù salva
dalla condanna a morte.
Colpisce
l’atteggiamento di Gesù:
non sentiamo
parole di disprezzo,
non sentiamo
parole di condanna,
ma soltanto
parole di amore,
di misericordia,
che invitano
alla conversione.
“Neanche io ti condanno:
va e d’ora in poi
non peccare più!” (v. 11).
Francesco Angelus 2013/1
Eh!, fratelli e sorelle,
il volto di Dio è quello
di un padre misericordioso,
che sempre ha pazienza.
Avete pensato voi
alla pazienza di Dio,
la pazienza che lui
ha con ciascuno di noi?
Quella
è la sua misericordia.
Sempre ha pazienza,
pazienza con noi,
ci comprende,
ci attende,
non si stanca
di perdonarci
se sappiamo
tornare a lui
con il cuore contrito.
“Grande è la misericordia
del Signore”, dice il Salmo.
***
Francesco Angelus 2013/1
In questi giorni,
ho potuto leggere
un libro di un Cardinale
– il Cardinale Kasper,
un teologo in gamba,
un buon teologo –
sulla misericordia.
E mi ha fatto
tanto bene,
quel libro,
ma non crediate
che faccia pubblicità
ai libri dei miei cardinali!
Non è così!
Ma mi ha fatto
tanto bene, tanto bene …
Il Cardinale Kasper diceva
che sentire misericordia,
questa parola cambia tutto.
È il meglio
che noi possiamo sentire:
cambia il mondo.
Un po’ di misericordia
rende il mondo
meno freddo
e più giusto.
Abbiamo bisogno
di capire bene
questa misericordia
di Dio,
questo Padre misericordioso
che ha tanta pazienza …
Ricordiamo il profeta Isaia,
che afferma
che anche se
i nostri peccati
fossero rossi scarlatti,
l’amore di Dio
li renderà bianchi
come la neve.
È bello,
quello della misericordia!
Francesco Angelus 2013/1
Ricordo, appena Vescovo,
nell’anno 1992,
è arrivata a Buenos Aires
la Madonna di Fatima
e si è fatta
una grande Messa
per gli ammalati.
Io sono andato
a confessare,
a quella Messa.
E quasi
alla fine della Messa
mi sono alzato,
perché dovevo
amministrare una cresima.
È venuta da me
una donna anziana,
umile, molto umile,
ultraottantenne.
Io l’ho guardata
e le ho detto:
“Nonna
– perché da noi
si dice così agli anziani:
nonna –
lei vuole confessarsi?”.
“Sì”, mi ha detto.
“Ma se lei non ha peccato …”.
E lei mi ha detto:
“Tutti abbiamo peccati …”.
“Ma forse il Signore
non li perdona …”.
“Il Signore perdona tutto”,
mi ha detto: sicura.
“Ma come lo sa,
lei, signora?”.
“Se il Signore
non perdonasse tutto,
il mondo non esisterebbe”.
Io ho sentito
una voglia di domandarle:
“Mi dica, signora,
lei ha studiato
alla Gregoriana?”,
perché quella
è la sapienza
che dà lo Spirito Santo:
la sapienza interiore
verso la misericordia
di Dio.
Non dimentichiamo
questa parola:
Dio mai si stanca
di perdonarci,
mai!
“Eh, padre,
qual è il problema?”.
Eh, il problema
è che noi ci stanchiamo,
noi non vogliamo,
ci stanchiamo
di chiedere perdono.
Lui mai si stanca
di perdonare,
ma noi, a volte,
ci stanchiamo
di chiedere perdono.
Non ci stanchiamo mai,
non ci stanchiamo mai!
Lui è il Padre amoroso
che sempre perdona,
che ha quel cuore
di misericordia
per tutti noi.
E anche noi impariamo
ad essere misericordiosi
con tutti.
Invochiamo l’intercessione
della Madonna
che ha avuto
tra le sue braccia
la Misericordia di Dio
fatta uomo.
Adesso tutti insieme
preghiamo l’Angelus:
[preghiera dell’Angelus]
***
Francesco Angelus 2013/1
Rivolgo
un cordiale saluto
a tutti i pellegrini.
Grazie
della vostra accoglienza
e delle vostre preghiere.
Pregate per me,
ve lo chiedo.
Rinnovo il mio abbraccio
ai fedeli di Roma
e lo estendo a tutti voi,
e lo estendo a tutti voi,
che venite
da varie parti
dell’Italia e del mondo,
come pure a quanti
sono uniti a noi
attraverso i mezzi
di comunicazione.
Ho scelto il nome
del Patrono d’Italia,
San Francesco d’Assisi,
e ciò rafforza
il mio legame spirituale
con questa terra,
dove – come sapete –
sono le origini
della mia famiglia.
Ma Gesù
ci ha chiamati
a far parte
di una nuova famiglia:
la sua Chiesa,
in questa famiglia di Dio,
camminando insieme
sulla via del Vangelo.
Che il Signore
vi benedica,
che la Madonna
vi custodisca.
Non dimenticate questo:
il Signore mai si stanca
di perdonare!
Siamo noi
che ci stanchiamo
di chiedere il perdono.
Buona domenica
e buon pranzo!
Foto: Il primo Angelus
di Papa Francesco:
“La misericordia
cambia il mondo” /
ilgiornale.it