Eucaristia 5

Eucaristia 5
Il rito d’inizio
«Accoglietevi gli uni gli altri»

 

Eucaristia 5
Il consiglio viene
dall’apostolo Paolo.

Egli non poteva
né immaginare
né accettare
che dei cristiani
si comportassero
come degli estranei.

“Salutatevi,
parlatevi,
accoglietevi,
aiutatevi
fra di voi”.

Erano
le sue parole
d’ordine.

Eucaristia 5

Come
sarebbe bello,
quando
arriviamo
in chiesa,

potersi salutare
e darsi la mano!

In qualche chiesa
soprattutto
del nord si fa.

Da noi non c’è
questa consuetudine;

oppure c’è,
ma è
l’esatto contrario
di quello che
dovrebbe essere,

in quanto
questo modo
di incontrarsi
sconfina in un
chiacchiericcio
noioso

e poco consono
alla celebrazione
eucaristica.

Come
sarebbe bello
pure,
di tanto in tanto,

fare lo sforzo
di prendere
contatto
con qualcuno

che non conosciamo
e che viene spesso
alla celebrazione
eucaristica con noi!

Non è
per niente
normale che
dei cristiani

– che pregano
frequentemente
insieme –

si ignorino
di proposito,

non
si salutino,
non
si dicano mai
due parole.

***

Eucaristia 5
Se non è possibile
porre in atto
questi segni esterni,

possiamo
però
lavorare
sul nostro cuore,

per disporlo
ad un’accoglienza
più generosa e vera.

Andiamo,
dunque,
verso quelli
che riconosciamo
come fratelli,
come sorelle…

a causa
di Gesù Cristo.

Andiamo
almeno

con l’animo
disarmato
dal rancore,
dal sospetto,
dalla cattiveria.

Eucaristia 5

Dicendo questo
a me, prima,
e poi a voi,

penso
alla parola
di Gesù:

«E se date
il saluto
soltanto
ai vostri fratelli,
che cosa fate
di straordinario?

Non fanno così
anche i pagani?»
(Mt 5,47).

Mi ricordo
anche
la frase
di san Giovanni:

«Chi non ama
il proprio fratello
che vede,

non può
amare Dio
che non vede»
(1 Gv 4,20).

E sono portato
a tradurle così:

“Quando
veniamo
all’Eucaristia,

se non
siamo capaci
di accogliere
e di salutare
i nostri fratelli
che vediamo,

come possiamo
pretendere
di essere capaci
di accogliere Dio
che non vediamo?”.

O Maria,
aiutaci
ad accogliere
il nostro fratello
e la nostra sorella,

per meglio
accogliere Dio.

Ad essere attenti
al fratello
per essere
più attenti a Dio.

In fondo,
si tratta di questo,
quando si parla
dell’accoglienza
in chiesa
e la si favorisce.

È molto più
di un
semplice gesto
di cortesia.

Foto: Interno
della chiesa di
San Carlo Borromeo
alla Clarina, Trento

prima
dell’introduzione
dei banchi /
Foto personale
col cellulare

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