Carmen Pettoello Morrone

Carmen Pettoello Morrone
«Società anti-mala»

 

Carmen Pettoello Morrone,
ch’è giunta
alla ribalta della notorietà
nel campo
della letteratura giovanile

con il suo bel romanzo
«Scappa, Bouc! Scappa!»,
vincitore del Premio Visentini,
bandito dal comune di Cerea,
e secondo al premio «Monza»,

è risultata finalista
al Premio
Inedito Ragazzi 1976,
bandito dall’AMZ,
con questo suo romanzo
«Società anti-mala».

A giudicarlo
è stata una commissione
composta di alunni
della Media,

dopo che era stato prescelto
dalla commissione degli adulti,
incaricata di preparare
un elenco di inediti
più o meno validi.

Carmen Pettoello Morrone

«Quattro ragazzi
e una bambina
sono i protagonisti
attenti e attivi del romanzo
– scrive l’Autrice
nella Premessa -.

Ho pensato
che la vita turbolenta
di tutti i giorni

potesse offrire lo spunto
per un libro adatto
agli interessi dei ragazzi,
alla loro mentalità,

che mescolasse
la realtà alla fantasia;

che il loro
istintivo bisogno
dello straordinario
e del meraviglioso
si trasformasse in un
efficace e entusiasmante

mezzo per combattere
gli squallidi, feroci
avvenimenti
che ogni giorno
ci vengono proposti».

***

Carmen Pettoello Morrone,
Delfino
è figlio di un poliziotto.

Ha il permesso
di raggiungere Milano
in treno, da solo,
dove sarà ospite degli zii,
per qualche giorno.

Non appena
il treno parte,
incominciano gli imprevisti,
narrati con allegria
e con mano leggera,
anche se sono drammatici.

Dopo quel viaggio, è tutto
un susseguirsi di avventure
che fanno scattare
i protagonisti, i quali sanno
«che non bisogna mai
perdere la testa».

***

Carmen Pettoello Morrone,
Tuttavia la parte
preponderante del romanzo
l’assume un altro personaggio

che s’inserisce
quasi a forza
nel quartetto dei cugini:
Spartaco.

Un ragazzo molto solo,
ribelle,
analfabeta o quasi,
abituato a fare
tutto quanto gli piace,

senza preoccuparsi
se viola o meno la legge.

Egli, con le sue
imprese incredibili,
dà valore al volume,

perché le scoperte
di valore etico,
che Spartaco fa,

hanno
una grande importanza
dal punto di vista
psicologico e pedagogico.

Un libro divertente
(l’amaro lo scopriranno
gli adulti lettori
più che i giovani),
che piacerà.

Bruno Paltrinieri,
«Cinque ragazzi
e tanti imprevisti»,
in “Avvenire”,
giovedì 16 marzo 1978,
p. 9.

Foto: Lettrice /
pinterest.it

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