Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Mercoledì, 27 aprile 2005
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Carissimi Fratelli e Sorelle!
Sono lieto di accogliervi
e rivolgo un cordiale saluto
a quanti siete qui presenti,
come pure a coloro
che ci seguono mediante
la radio e la televisione.
Come ho già espresso
nel primo incontro
con i Signori Cardinali,
proprio mercoledì
della settimana scorsa
nella Cappella Sistina,
sperimento nell’animo
sentimenti
tra loro contrastanti
in questi giorni d’inizio
del mio ministero petrino:
stupore e gratitudine
nei confronti di Dio
che ha sorpreso
innanzitutto me stesso,
chiamandomi a succedere
all’apostolo Pietro;
interiore trepidazione
dinanzi alla grandezza
del compito
e delle responsabilità
che mi sono state affidate.
Mi dà però
serenità e gioia
la certezza
dell’aiuto di Dio,
della sua Madre Santissima,
la Vergine Maria,
e dei santi Protettori;
mi è di sostegno anche
la vicinanza spirituale
dell’intero Popolo di Dio
al quale,
come domenica scorsa
ho avuto modo di ripetere,
continuo a chiedere
di accompagnarmi
con insistente preghiera.
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Dopo la pia dipartita
del mio venerato predecessore
Giovanni Paolo II,
riprendono quest’oggi
le tradizionali
Udienze generali
del mercoledì.
Ritorniamo così
nella normalità.
***
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
In questo primo incontro
vorrei anzitutto soffermarmi
sul nome che ho scelto
divenendo Vescovo di Roma
e Pastore universale della Chiesa.
Ho voluto chiamarmi
Benedetto XVI
per riallacciarmi
idealmente
al venerato Pontefice
Benedetto XV,
che ha guidato la Chiesa
in un periodo travagliato
a causa del primo
conflitto mondiale.
Fu coraggioso
e autentico profeta
di pace
e si adoperò
con strenuo coraggio
dapprima
per evitare
il dramma della guerra
e poi per limitarne
le conseguenze nefaste.
Sulle sue orme
desidero porre
il mio ministero
a servizio
della riconciliazione
e dell’armonia
tra gli uomini
e i popoli,
profondamente
convinto
che il grande bene
della pace
è innanzitutto
dono di Dio,
dono purtroppo
fragile e prezioso
da invocare,
tutelare
e costruire
giorno dopo giorno
con l’apporto di tutti.
***
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Il nome Benedetto
evoca, inoltre,
la straordinaria figura
del grande “Patriarca
del monachesimo occidentale”,
san Benedetto da Norcia,
compatrono d’Europa
insieme ai santi
Cirillo e Metodio
e le sante donne
Brigida di Svezia,
Caterina da Siena
ed Edith Stein.
La progressiva espansione
dell’Ordine benedettino
da lui fondato
ha esercitato
un influsso enorme
nella diffusione
del cristianesimo
in tutto il Continente.
San Benedetto è perciò
molto venerato
anche in Germania
e, in particolare,
nella Baviera,
la mia terra d’origine;
costituisce
un fondamentale
punto di riferimento
per l’unità dell’Europa
e un forte richiamo
alle irrinunciabili
radici cristiane
della sua cultura
e della sua civiltà.
Di questo Padre
del Monachesimo
occidentale
conosciamo
la raccomandazione
lasciata ai monaci
nella sua Regola:
“Nulla assolutamente
antepongano a Cristo”
(Regola 72,11;
cfr 4,21).
All’inizio del mio servizio
come Successore di Pietro
chiedo a san Benedetto
di aiutarci a tenere ferma
la centralità di Cristo
nella nostra esistenza.
Egli sia sempre
al primo posto
nei nostri pensieri
e in ogni nostra attività!
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Ritorna con affetto
il mio pensiero
al venerato predecessore
Giovanni Paolo II,
al quale siamo debitori
di una straordinaria
eredità spirituale.
“Le nostre
comunità cristiane
– ha scritto
nella Lettera Apostolica
Novo millennio ineunte –
devono diventare autentiche
scuole di preghiera,
dove
l’incontro con Cristo
non si esprima soltanto
in implorazione di aiuto,
ma anche
in rendimento di grazie,
lode, adorazione,
contemplazione, ascolto,
ardore di affetti,
fino ad un vero
invaghimento del cuore
– così il Papa
Giovanni Paolo II” (n. 33).
Queste indicazioni
ha cercato
di porre in atto
egli stesso
dedicando
le catechesi del mercoledì
degli ultimi tempi
al commento dei Salmi
delle Lodi e dei Vespri.
Come egli fece
all’inizio
del suo pontificato,
quando
volle proseguire
le riflessioni avviate
dal suo Predecessore
sulle virtù cristiane
(cfr Insegnamenti
di Giovanni Paolo II,
I [1978], pp. 60-63),
così anch’io
intendo riproporre
nei prossimi
appuntamenti settimanali
il commento
da lui preparato
sulla seconda parte
dei Salmi e Cantici
che compongono
i Vespri.
Con il prossimo
mercoledì quindi
riprenderò proprio
da dove
si erano interrotte
le sue catechesi,
nell’Udienza generale
del 26 gennaio scorso.
Cari Amici,
grazie di nuovo
per la vostra visita,
grazie per l’affetto
di cui mi circondate.
Sono sentimenti
che ricambio cordialmente
con una speciale benedizione,
che imparto a voi qui presenti,
ai vostri familiari
e a tutte le persone care.
Saluti
***
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Je salue cordialement
les pèlerins francophones,
notamment du Gabon
et les jeunes de l’école de Courset,
de l’aumônerie Notre-Dame
de Vauvert, de Corse, de Nantes.
À tous, j’accorde
la Bénédiction apostolique.
I extend
a special welcome to the
English-speaking pilgrims
here today,
including groups
from England, Wales,
Ireland, Finland,
Norway, Sweden,
Australia, Vietnam,
India, Pakistan,
Singapore
and the United States
of America.
Thank you
for the affection
with which
you have greeted me.
Upon all of you,
I invoke
the peace and joy
of Jesus Christ our Lord!
Einen frohen Gruß
richte ich
an die Pilger
und Besucher
aus den Ländern
deutscher Sprache.
Danke,
liebe Freunde,
für euer Gebet
und für eure
Zuneigung,
mit denen
ihr mich
und meinen Dienst
begleitet!
Von Herzen erteile ich
euch allen
sowie euren Familien
und Freunden
meinen Segen.
Saludo ahora
a los peregrinos
españoles
y a la Estudiantina
del Instituto católico
“La Paz” de Querétaro
(México),
así como
a los demás fieles
venidos de España
y América Latina,
y a cuantos
están unidos
a través de la radio
o la televisión.
Queridos amigos:
gracias por
vuestro afecto;
os bendigo a todos,
a vuestras familias
y seres queridos.
Saluto in lingua polacca:
Pozdrawiam pielgrzymów
języka polskiego.
Dziękuję wam
za dobroć
i za modlitwy.
Z serca wam błgosławię.
Traduzione italiana
del saluto in lingua polacca:
Saluto i pellegrini
di lingua polacca.
Vi ringrazio per la bontà
e per le preghiere.
Vi benedico di cuore.
***
Benedetto XVI Udienza Generale 2005/1
Rivolgo un cordiale benvenuto
ai pellegrini di lingua italiana.
In particolare,
saluto i fedeli
dell’Arcidiocesi
di Spoleto-Norcia,
accompagnati
dal loro pastore
Mons. Riccardo Fontana,
i Seminaristi di Bergamo,
e gli studenti
del Liceo “Cairoli”
di Vigevano.
Tutti invito
a continuare
nell’impegno
di adesione
a Cristo,
testimoniando
il Vangelo
in ogni ambito
della società.
Il mio pensiero
si rivolge, infine,
ai giovani, ai malati
e agli sposi novelli.
Il Signore risorto
riempia del suo amore
il cuore
di ciascuno di voi,
cari giovani,
perché siate pronti
a seguirlo
con entusiasmo;
sostenga voi,
cari malati,
perché accettiate
con serenità
il peso della sofferenza,
e guidi voi,
cari sposi novelli,
perché
facciate crescere
la vostra famiglia
nella santità.
Concludiamo
il nostro incontro,
cantando la preghiera
del Padre Nostro.
Benedetto XVI (Foto Ansa –
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