Benedetto XVI Angelus 2005/1
Piazza San Pietro
VI Domenica di Pasqua, 1° maggio 2005
Benedetto XVI Angelus 2005/1
Carissimi Fratelli e Sorelle!
Mi rivolgo a voi
per la prima volta
da questa finestra,
che l’amata figura
del mio Predecessore
ha reso familiare
a innumerevoli persone
nel mondo intero.
Di domenica
in domenica
Giovanni Paolo II,
fedele ad un appuntamento
diventato
un’amabile consuetudine,
ha accompagnato
per oltre
un quarto di secolo
la storia della Chiesa
e del mondo
e noi continuiamo
a sentirlo
più che mai vicino.
Benedetto XVI Angelus 2005/1
Il mio primo sentimento
è ancora di gratitudine
verso coloro
che mi hanno sostenuto
in questi giorni
con la preghiera
e verso quanti
da ogni parte del mondo
mi hanno inviato
messaggi e voti augurali.
Vorrei salutare
con particolare affetto
le Chiese ortodosse
e le Chiese
ortodosse orientali,
che proprio
in questa domenica
celebrano
la Risurrezione di Cristo.
A questi
nostri cari fratelli
rivolgo
il tradizionale
annuncio di gioia:
Christós anesti!
Sì,
Cristo è risorto,
è veramente risorto.
Auguro di cuore
che la celebrazione
della Pasqua
sia per loro
una corale preghiera
di fede e di lode
a Colui che è
il nostro comune Signore,
e che ci chiama
a percorrere
con decisione
il cammino verso
la piena comunione.
***
Benedetto XVI Angelus 2005/1
Quest’oggi iniziamo
il mese di maggio
con una memoria liturgica
tanto cara
al popolo cristiano,
quella di
San Giuseppe Lavoratore.
Fu istituita
dal Papa Pio XII
di venerata memoria
proprio
cinquant’anni or sono,
per sottolineare
l’importanza del lavoro
e della presenza
di Cristo e della Chiesa
nel mondo operaio.
È necessario testimoniare
anche nell’odierna società
il “Vangelo del lavoro”,
di cui parlava
Giovanni Paolo II
nell’enciclica
Laborem exercens.
Benedetto XVI Angelus 2005/1
Auspico
che non manchi il lavoro
specialmente per i giovani,
e che
le condizioni lavorative
siano sempre più
rispettose della dignità
della persona umana.
Penso con affetto
a tutti i lavoratori
e saluto quelli raccolti
in Piazza San Pietro
appartenenti
a numerose associazioni.
In particolare
saluto gli amici
delle ACLI
(Associazioni Cristiane
dei Lavoratori Italiani),
che celebrano quest’anno
il sessantesimo di fondazione,
ed auguro loro
di continuare a vivere
la scelta
della “fraternità cristiana”
come valore
da incarnare
nel campo del lavoro
e della vita sociale,
perché la solidarietà,
la giustizia e la pace
siano i pilastri
su cui costruire
l’unità
della famiglia umana.
Rivolgo, infine,
il pensiero a Maria:
a Lei è particolarmente
dedicato il mese di maggio.
Con la parola
e, più ancora,
con l’esempio
il Papa
Giovanni Paolo II
ci ha insegnato
a contemplare Cristo
con gli occhi di Maria,
specialmente
valorizzando la preghiera
del Santo Rosario.
Con il canto
del Regina Caeli,
affidiamo alla Vergine
tutte le necessità
della Chiesa
e dell’umanità.
Dopo il Regina Cæli
***
Benedetto XVI Angelus 2005/1
In questi giorni
mi ritrovo spesso
a pensare
a tutti i popoli
che soffrono
a causa di guerre,
malattie e povertà.
In particolare,
oggi sono vicino
alle care popolazioni
del Togo,
sconvolte da dolorose
lotte interne.
Per tutte
queste nazioni
imploro il dono
della concordia
e della pace.
Saludo ahora
cordialmente
a los fieles
de las parroquias
Santa Joaquina Vedruna,
de Barcelona,
y Santa Catalina de Siena,
de Madrid,
que participan
en esta oración mariana.
Queridos hermanos:
que la visita
a las tumbas
de los Apóstoles
os confirme
en vuestro compromiso
de total entrega
a Cristo y a su Iglesia.
Saluto con affetto
i fedeli provenienti
da Budapest e da Pécs,
in Ungheria;
i Fratelli e le Sorelle
Laici Canossiani;
i bambini
della Scuola Materna
di Abbasanta,
in Sardegna,
con i loro insegnanti
e i genitori;
e il Reggimento
Genio Ferrovieri
di Bologna.
E finalmente
una buona domenica
a tutti voi.
Grazie
per l’attenzione.
Il Santo Padre
si è accomiatato
con queste parole:
Buona domenica
a tutti!
Foto: Angelus di
Benedetto XVI /
ilgiornale.it