PAPA GIOVANNI PAOLO II DURANTE L'ANGELUS DOMENICALE DALLA FINESTRA DEL SUO APPARTAMENTO IN SAN PIETRO

Angelus 1978/1

Angelus 1978/1
Domenica, 22 ottobre 1978

 

Angelus 1978/1
Desidero riprendere
la magnifica abitudine
dei miei Predecessori

e recitare
insieme con voi,
cari Fratelli e Sorelle,
l’“Angelus Domini”.

Angelus 1978/1

È terminata da poco
la solenne Messa
di inaugurazione
del mio ministero
di Successore
di Pietro.

Per vivere
intensamente
questo
momento storico,

dovevamo fare
la professione
di fede
in comune,

che recitiamo
ogni giorno
nel Credo
degli apostoli:

“Credo
nella santa
Chiesa cattolica”,

e nel Credo
niceno-
costantinopolitano:

“Credo la Chiesa,
una, santa,
cattolica
e apostolica”.

Tutti insieme
ci siamo resi
consapevoli

di questa
meravigliosa
verità
sulla Chiesa,

che
il Concilio
Vaticano II
ha spiegato
in due
documenti:

nella
Costituzione
dogmatica
Lumen Gentium

e nella
Costituzione
pastorale
Gaudium et Spes

sulla Chiesa
nel mondo
contemporaneo.

***

Angelus 1978/1
Ora,
dobbiamo andare
ancora più
in profondità.

Dobbiamo arrivare
a questo momento
della storia
del mondo,
quando il Verbo
si fa Carne.

Quando
il Figlio di Dio
diventa l’Uomo.

La storia
della salvezza
raggiunge
il suo culmine

e nello
stesso tempo,
inizia di nuovo
nella sua forma
definitiva

quando
la Vergine
di Nazaret
accetta
l’annunzio
dell’Angelo

e pronunzia
le parole:

“Fiat mihi
secundum
verbum tuum”:

avvenga di me
quello che
hai detto
(Lc 1,38).

In quel momento
viene quasi
concepita
la Chiesa.

Angelus 1978/1

Riandiamo
quindi
all’inizio
del mistero.

E in esso
abbracciamo
ancora
una volta

tutto il contenuto
della solennità
odierna.

In esso
abbracciamo
tutto il passato
della cristianità
e della Chiesa,

la quale,
qui, a Roma,
ha trovato
il suo centro.

In esso
cerchiamo
di abbracciare
tutto il futuro
del pontificato,

del Popolo
di Dio
e di tutta
la famiglia
umana,

perché
la famiglia
prende inizio
dalla volontà
del Padre,

ma sempre
viene concepita
sotto il cuore
della Madre.

Con questa fede
e con questa
speranza
preghiamo.

Foto: Papa
Giovanni Paolo II /
lalucedimaria.it

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