Storiella per lo spirito 7

Storiella per lo spirito 7
La prova dello sceicco

 

Allah nella notte nera
vede la formica nera
camminare sulla pietra nera
e ne sente il rumore dei passi.

Storiella per lo spirito 7
Uno sceicco,
ormai vicino alla morte,
decise di scegliersi
un successore:

quello che meglio
avrebbe conosciuto
e praticato il Corano.

Chiamò i principali
pretendenti
e disse loro:

«Come vedete,
io sto
per ritornare
da Allah.

Prima però
vorrei mangiare
un delizioso fagiano.

Sarà
mio successore
chi per primo
me lo porterà,

dopo
averlo sgozzato,

secondo
il rito musulmano,

in un luogo
dove lo sguardo
di Allah non arrivi».

Storiella per lo spirito 7

I pretendenti
partirono;

cacciarono
il fagiano selvatico

e si diedero
alla ricerca
del luogo privo
della presenza
di Allah.

Quindi
ritornarono
dallo sceicco.

***

Storiella per lo spirito 7
La domanda
d’obbligo a tutti
fu questa:

«Dove hai sgozzato
il fagiano
secondo
il rito musulmano?».

Il primo rispose:
«In una
profonda caverna
sui monti».

Un secondo rispose:
«Sotto il mio
folto mantello,
nel cuore della notte».

Il terzo:
«In un luogo impuro,
pieno di immondizie».

Un altro:
«Fra le mani
di un peccatore».

E così via.

Storiella per lo spirito 7

Il vecchio sceicco
ascoltò tutti
in silenzio,
scrollando la testa.

Mancava
all’adunanza
il più giovane
pretendente.

Lo fece chiamare:
«Come mai
non ti presenti
alla prova?».

Rispose:
«O sceicco,
io non so
superare
questa prova,

perché
ho imparato
dal Corano
che Allah
è ovunque

e niente
della nostra vita
gli sfugge».

Concluse lo sceicco:
«Tu sarai
il mio successore,

perché
tu meglio di tutti
conosci Allah.

Prendi dunque
il mio posto
e cammina
alla luce
del Corano».

Da «”Jesus “Yogin”.
Dio nelle
Religioni orientali».

«Gli “esempi”
catechistici
più belli»,
a cura di
P. Pietro Righetto,
Somasco.

1. Edizioni
Domenicane
Italiane,
pp. 8-9.

Riflessione

Storiella per lo spirito 7
Un proverbio orientale
dice:

«Se in una notte nera,
su una pietra scura,
c’è una formica nera
Dio la vede,
la distingue
e la ama».

Se Dio ama
di amore unico
e radicale
le formiche,

non amerà
molto di più noi
che siamo
in grado
di ricambiarne
l’amore

essendo creati
a sua immagine
e somiglianza?

E tra di noi
come può
non amare
chi più assomiglia
alla povertà
di suo figlio?

Forse oggi
dovremmo
riscrivere
questo proverbio
per l’occidente:

«Se in una
città grande,
in un vicolo
oscuro
e degradato,

giace
un senzatetto
(o meglio
un senzanome)

Dio lo vede,
lo distingue
e lo ama».

Foto: Moschea
dello Shah
a Esfahan, Iran /
line.17qq.com

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