Scianèl di Luciano Accomando

Scianèl di Luciano Accomando
Come ginestra sulla pietra lavica

 

Nel film “Scianèl” lo sguardo inedito
di una sedicenne per raccontare lo Zen,
quartiere periferico del capoluogo siciliano

Il film ha coinvolto i minori
del penitenziario Malaspina di Palermo,
dimostrando che il riscatto esiste davvero.

Una storia che infonde speranza
e insegna a guardarsi intorno
per scorgere bellezza,
anche dove non sembra ve ne sia

Scianèl di Luciano Accomando
Un quartiere periferico
di Palermo, lo Zen,
e una ragazzina di sedici anni,
Scianèl,

che una volta
terminata la scuola,
cerca un modo di rendere
le vacanze estive
un po’ meno monotone.

Cosa fare
quando tutto il mondo
è altrove?

Per fortuna
c’è un laboratorio gratuito
di pittura:

è qui,
tra uno schizzo e l’altro,
una matita colorata
e un pastello a cera,
che la giovane scopre
di possedere un dono.

Tutto ciò che disegna
si anima.

Un vero
potere magico, dunque.

Un potere che poi
è proprio
a tutti coloro i quali
non hanno perduto
l’immaginazione,
la fantasia

che ti porta a evadere,
a essere libero,
e a valicare i confini
entro cui si è nati.

Scianèl di Luciano Accomando

È questa la trama di Scianèl,
il film del regista
e sceneggiatore
Luciano Accomando

che ha coinvolto,
in qualità di sceneggiatori
e scenografi,
i detenuti dell’Istituto penale
minorile Malaspina
del capoluogo siciliano.

Oltre trenta i ragazzi
impegnati nella realizzazione
della pellicola,
frutto del progetto
Officine Malaspina,

finanziato dal dipartimento
per le Politiche giovanili
e il servizio civile universale
della Presidenza
del consiglio dei ministri

e a cura dell’associazione
centro studi Pianosequenza.

***

Scianèl di Luciano Accomando
Già a settembre 2022
questo giornale
ebbe l’opportunità

di fare un viaggio
tra i molteplici
laboratori di cinema
messi a punto all’interno
dell’Ipm diretto
da Clara Pangaro:

da quell’ambizioso lavoro
ecco, oggi,
il frutto più bello.

Un film di speranza,
che insegna
a guardarsi intorno
per scorgere la bellezza
anche dove
non sembra ce ne sia.

«Con Scianèl
abbiamo voluto
raccontare lo Zen
attraverso uno sguardo inedito

– ha dichiarato
il regista Accomando
alla vigilia della prima
proiezione tenutasi
non a caso a Palermo -,

quello di una ragazzina
che scopre
di avere dei poteri magici
e prova a colorare
il mondo attorno a sé.

Scianèl
è una favola edificante,
capace
di ispirare i giovani
a credere nei propri sogni,

ad abbattere i pregiudizi
e a coltivare
il piacere della scoperta.

Il coinvolgimento
– ha continuato Accomando –

dei giovani dell’Istituto
penitenziario minorile
Malaspina di Palermo
nelle varie fasi
di realizzazione del film

rappresenta per noi
un valore aggiunto,
perché dimostra
che i sogni, talvolta,
possono diventare realtà».

Scianèl di Luciano Accomando

Significativo, inoltre,
che i giovani detenuti
abbiano scelto di far luce,
attraverso il film,

su temi verso i quali
quel mondo che sta fuori
non può essere indifferente:

c’è, infatti,
la denuncia sociale
rispetto a come si vive
nelle periferie,
degradate e abbandonate

e dove i giovani
sono costretti a vivere
senza servizi
e senza null’altro

se non ci fosse l’impegno
di quei pochi volontari
che, con coraggio
e determinazione,
si “inventano” un’attività
– dal colorare al cucire -,

che diventa
preziosissima ginestra
sulla pietra lavica.

E poi c’è questa
necessità di evasione,
quest’esigenza
che emerge chiarissima
e che è resa possibile
dall’arte, dalla cultura.

In ultimo,
il messaggio più grande:

nessuno è uno scarto o,
come si dice nello stesso film,
«strano» e «diverso»;

tutti possono (e devono)
essere inclusi
in una comunità
che spesso è come
un muro di gomma,
insensibile all’altro.

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Scianèl di Luciano Accomando
Nel cast
gli attori protagonisti
Giulia Fragiglio e
Lollo Franco

e poi Maurizio Bologna,
Nicola Franco,
Stefania Blandeburgo,
Daniele Verciglio,
Anna Alario,
Simona Tomasello,

Marilena Salemi,
Marialisa Pagano,
Giulia Giarraffa
e Invan Canfarotta

(più in particolare,
prezioso il contributo
alla sceneggiatura
di Azzurra Sichera

e quello,
per i diversi laboratori,
di Antonino Rao,
Alessia D’Amico,
Emilia Gagliardotto
e Mirko Cangiamila.

Fondamentale
anche il supporto
delle educatrici dell’Ipm
Maria Mercadante
e Laura Costa).

Tutti parte di un film
che non è soltanto un film,
ma un’opera in grado
di sottolineare
che il riscatto
esiste davvero.

***

Scianèl di Luciano Accomando
«Voglio fare l’attore»,

«appena esco di qui
mi piacerebbe lavorare
nel mondo del cinema»,

«mi sono sentito
parte di un qualcosa»,

sono state le parole
dei piccoli sceneggiatori
e scenografi del
penitenziario palermitano.

A segno di quanto
sia stato importante
per loro
quel “ciak, si gira”,

ma anche
di quanto l’arte riesca
a portarci,
sempre e comunque,
da qualche parte.

Enrica Riera, «Come ginestra
sulla pietra lavica», in
“L’Osservatore Romano”,
martedì 6 febbraio 2024, p. IV.

Foto: Una favola allo Zen:
il film “Scianèl” dà una chance
ai ragazzi del Malaspina /
palermo.repubblica.it

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