«Rivelato ai piccoli»
di Frédéric-Marie Le Méhauté
In ascolto della saggezza che arriva dal Quarto mondo
La teologia
che segue la voce
dei più poveri
ha radici molto profonde.
Parte da lontano:
nasce dal discorso della montagna,
e ancora più indietro
alle pagine bibliche
che indicano Dio
come protettore
degli emarginati, degli orfani
e delle vedove.
Da qui la nascita delle confraternite
in cui volontari e assistiti
partecipano in modo non occasionale
alla vita gli uni degli altri
Rilevato ai piccoli
La storia di
Rivelato ai piccoli,
Una teologia in ascolto
dei più poveri
di Frédéric-Marie
Le Méhauté
(Roma, Castelvecchi,
2024, pagine 350,
euro 25, traduzione
di Alessandro Bresolin),
parte da lontano.
Si potrebbe far risalire
la sua genesi
all’indietro, fino
alla predicazione di Gesù,
al discorso della montagna,
al matteano
«Ti rendo lode,
Padre, Signore
del cielo e della terra,
perché hai nascosto
queste cose
ai sapienti e ai dotti
e le hai rivelate
ai piccoli»
e ancora più indietro,
alle pagine bibliche
che indicano Dio
come protettore
dei poveri,
degli emarginati,
degli orfani
e delle vedove.
Rivelato ai piccoli
Sin dalle origini
all’interno della chiesa
è esistita una tensione
tra teologia
e intuitus fidei,
ossia tra
approfondimento testuale
e consapevolezza diffusa,
condivisa conoscenza
di verità
che non sono
state scoperte
da pochi eletti,
ma appartengono
al popolo.
La condanna
dello gnosticismo
si riferisce
anche a questo.
***
Rivelato ai piccoli
La crescita
degli studi teologici,
gli approfondimenti,
la riflessione
di intelligenze acute
come quelle
di sant’Agostino,
san Tommaso,
Duns Scoto,
nella contemporaneità,
di Hans Urs von Balthasar
e di quanti hanno costruito
il rinnovamento della chiesa
in occasione
del Concilio vaticano II
hanno aperto
nuovi orizzonti per la fede,
senza però abbandonare
la consapevolezza
del rischio di allontanarsi
da quel sapere dei piccoli
che Gesù avverte
essere più vicini a Dio
dei dotti e dei sapienti.
***
Rivelato ai piccoli
Nella Francia
del dopoguerra
è stato un sacerdote,
Joseph Wresinski,
a impegnarsi
per creare realtà
nelle quali
il rapporto con i poveri
superasse le forme
di assistenza tradizionali
per instaurare invece
un dialogo basato
su incontro e sostegno,
non solo materiale,
e caratterizzato
soprattutto
dal rispetto
per la dignità
degli assistiti.
Rivelato ai piccoli
L’esperienza è cresciuta
con la creazione
di Adt Quarto Mondo,
organizzazione
destinata all’aiuto
a chi vive
nella povertà
pur trovandosi
all’interno della parte
più ricca del mondo,
costretto
in una situazione
di marginalità
e deprivazione sociale,
attraverso iniziative
rivolte in particolare
alla ricostruzione
della personalità
e dell’autostima
degli esclusi.
***
Rivelato ai piccoli
A questo scopo
nacquero anche
le Università Popolari
del Quarto Mondo,
al cui interno
sorsero gruppi
e associazioni
mirati alla creazione
di esperienze ecclesiali,
di preghiera
e approfondimento
scritturale.
Tra di esse
la confraternita
La Pierre d’Angle
ha curato
la realizzazione
di un’attività collettiva
di incontri e confronti,
sviluppata
nel corso di due anni
in decine di località
di tutta la Francia,
dedicata a temi
affrontati in comune,
quali il perdono
o la risposta
alla domanda
«Chi è Gesù per me?».
***
Rivelato ai piccoli
La massa
della documentazione
emersa
dalle discussioni
e dagli approfondimenti
dei gruppi di preghiera
ha fornito i materiali
sui quali ha lavorato
Frédéric-Marie
Le Méhauté,
non a caso
un frate francescano.
Egli si è impegnato
nella scoperta
e nell’approfondimento
del sapere teologico
dei piccoli
e degli emarginati
contenuto
nei resoconti
e nelle registrazioni
delle riunioni
per individuarne
le componenti
di maggior pregio
e trasferirle in
Rivelato ai piccoli.
Rivelato ai piccoli
La confraternita
La Pierre d’Angle
è composta
da persone
di due estrazioni:
i militanti,
ossia i poveri,
e gli alleati,
cioè i volontari
di sostegno
e gli animatori
dei gruppi di lavoro:
la scelta
della denominazione
di confraternita
intende sottolineare
l’intenzione
di partecipare
in modo completo
e non occasionale
alla vita
gli uni degli altri.
Durante gli incontri,
i militanti
venivano sollecitati
dagli alleati
a esprimersi
e questa modalità
produceva affermazioni
e considerazioni verbali
insieme a una serie
di materiale comunicativo
di natura diversa:
pause, reticenze,
gesti, sottolineature,
difficili da registrare
ma per quanto possibile
annotate
con la massima cura.
***
Rivelato ai piccoli
La parte che colpisce
immediatamente
del materiale
verbale raccolto
consiste
in dichiarazioni
brevi ed essenziali:
«Dio è gratis»;
«a volte pensiamo
che Dio non c’è:
ma vabbè,
per fortuna è qui!»,
«Dio intreccia
la mia vita.
Dà un senso
alla mia vita.
Ne farà un maglione,
una sciarpa»;
«Gesù è qualcuno
di cui ti puoi fidare»;
«avendo ricevuto
lo Spirito Santo,
parlo tutte le lingue:
una mano tesa,
un sorriso, un saluto,
e tutti capiscono»;
«ho perdonato Dio,
ma è stato difficile»;
«nel mio camper c’è Dio».
***
Rivelato ai piccoli
A fornire
uno strumento utile
alla ricomposizione
di un insieme
di intuizioni,
notazioni e commenti
dall’apparenza disorganica
contribuisce
la teoria linguistica
delle small stories,
che va alla ricerca
dei significati
nascosti nelle modalità
di comunicazione
proprie a chi non è stato
educato a esprimere
a parole concetti complessi,
anche se questo
non significa
che gli sia estraneo
un livello
concettuale elevato.
Le tecniche
di approfondimento
individuate
da Le Méhauté
sono molteplici,
vanno
dal concentrarsi
sull’impiego ripetuto
di una stessa parola
nel contesto
di una discussione
al circoscrivere
gli interventi
di un solo interlocutore,
ricostruendo
il suo percorso mentale
durante un confronto,
oppure,
al contrario,
mettere a fuoco
le fasi di interazione
tra due o più persone
mentre discutono.
Anche l’uso frequente
di metafore contribuisce
a esprime concetti
in modo immediato
e non formale.
Rivelato ai piccoli
Arrivato
a questo livello di analisi
l’autore si rende conto
di aver raggiunto
un passaggio limite
in questo genere
di ricerche
e in definitiva
insuperabile.
Scrive infatti
Le Méhauté
«potremmo
avere la tentazione
di tradurre
queste immagini
in concetti astratti
per renderle
più accettabili,
più serie (…).
Ricœur denuncia
questa traduzione
come illusoria».
***
Rivelato ai piccoli
Il problema linguistico
è di fatto
insormontabile,
non tutto
può essere trasportato
da un universo
concettuale
a un altro.
Esiste un margine
di incomunicabilità
tra la costruzione
teologica
elaborata nei secoli
dai dotti e dai sapienti
e l’immediatezza
della comprensione
dell’evento divino
da parte dei piccoli,
degli emarginati,
ai quali
l’evidenza di Dio
appare
con maggior chiarezza.
***
Rivelato ai piccoli
Ugualmente
è sorprendente
la capacità dimostrata
da Le Méhauté
nello spingersi avanti
nello sforzo
di interpretazione
e comprensione approfondita
effettuato.
Il risultato consiste
nell’offerta in
Rivelato ai piccoli
del tesoro
di conoscenze
e intuizioni
emerso
dal lavoro teologico
svolto da militanti
e alleati di
La Pierre d’Angle
accompagnato
da una sorta
di tavole sinottiche
che aiutano
a collocare
le affermazioni
dei militanti
all’interno del sistema
di corrispondenze
elaborato dalla teologia,
confermando spesso
la sostanziale
corrispondenza
dell’approccio dei dotti
con quello
degli emarginati.
Senza nascondere
che quest’ultimo,
in più di un caso,
risulta
più lucido e immediato.
Sergio Valzania, «In ascolto
della saggezza che arriva
dal Quarto mondo», in
“L’Osservatore Romano”,
martedì 6 febbraio 2024,
pp. II-III.
Foto: Rivelato ai piccoli /
nondisolopane.it