Francesco Omelie 2013/4

Francesco Omelie 2013/4
Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Piazza San Pietro, Domenica, 24 marzo 2013
XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù

 

Francesco Omelie 2013/4
1. Gesù entra in Gerusalemme.
La folla dei discepoli
lo accompagna in festa,
i mantelli sono stesi
davanti a Lui,

si parla di prodigi
che ha compiuto,
un grido di lode si leva:
«Benedetto
colui che viene, il re,
nel nome del Signore.

Pace in cielo e gloria
nel più alto dei cieli»
(Lc 19,38).

Folla, festa, lode,
benedizione, pace:
è un clima di gioia
quello che si respira.

Gesù ha risvegliato
nel cuore tante speranze
soprattutto
tra la gente umile,
semplice, povera,
dimenticata,

quella
che non conta
agli occhi del mondo.

Lui
ha saputo comprendere
le miserie umane,
ha mostrato il volto
di misericordia di Dio

e si è chinato
per guarire
il corpo e l’anima.

Questo è Gesù.
Questo è il suo cuore
che guarda tutti noi,
che guarda
le nostre malattie,
i nostri peccati.

È grande
l’amore di Gesù.

E così
entra in Gerusalemme
con questo amore,
e guarda tutti noi.

È una scena bella:
piena di luce

– la luce
dell’amore di Gesù,
quello del suo cuore –

di gioia, di festa.

Francesco Omelie 2013/4

All’inizio della Messa
l’abbiamo ripetuta
anche noi.

Abbiamo agitato
le nostre palme.

Anche noi
abbiamo accolto Gesù;

anche noi
abbiamo espresso
la gioia di accompagnarlo,
di saperlo vicino,
presente in noi
e in mezzo a noi,

come un amico,
e come un fratello,
anche come re,
cioè come
faro luminoso
della nostra vita.

Gesù è Dio,
ma si è abbassato
a camminare con noi.

È il nostro amico,
il nostro fratello.

Qui ci illumina
nel cammino.

E così oggi
lo abbiamo accolto.

***

Francesco Omelie 2013/4
E questa
è la prima parola
che vorrei dirvi: gioia!

Non siate mai
uomini e donne tristi:
un cristiano
non può mai esserlo!

Non lasciatevi
prendere mai
dallo scoraggiamento!

La nostra
non è una gioia
che nasce
dal possedere
tante cose,

ma nasce
dall’aver incontrato
una Persona:
Gesù, che è
in mezzo a noi;

nasce dal sapere
che con Lui
non siamo mai soli,

anche
nei momenti difficili,

anche quando
il cammino della vita
si scontra
con problemi
e ostacoli

che sembrano
insormontabili,
e ce ne sono tanti!

E in questo momento
viene il nemico,
viene il diavolo,
mascherato da angelo
tante volte,

e insidiosamente
ci dice la sua parola.

Non ascoltatelo!
Seguiamo Gesù!

Noi accompagniamo,
seguiamo Gesù,

ma soprattutto
sappiamo che Lui
ci accompagna
e ci carica
sulle sue spalle:

qui sta la nostra gioia,
la speranza
che dobbiamo portare
in questo nostro mondo.

E, per favore,
non lasciatevi rubare
la speranza!
Non lasciate rubare
la speranza!
Quella che ci dà Gesù.

***

Francesco Omelie 2013/4
2. Seconda parola.
Perché Gesù
entra in Gerusalemme,

o forse meglio:
come entra Gesù
in Gerusalemme?

La folla lo acclama
come Re.
E Lui non si oppone,
non la fa tacere
(cfr Lc 19,39-40).

Ma che tipo di Re
è Gesù?

Guardiamolo:

cavalca un puledro,
non ha una corte
che lo segue,
non è circondato
da un esercito
simbolo di forza.

Chi lo accoglie
è gente
umile, semplice,
che ha il senso
di guardare in Gesù
qualcosa di più;

ha quel senso
della fede, che dice:
Questo è il Salvatore.

Gesù non entra
nella Città Santa
per ricevere gli onori
riservati ai re terreni,
a chi ha potere,
a chi domina;

entra
per essere flagellato,
insultato e oltraggiato,
come preannuncia Isaia
nella Prima Lettura
(cfr Is 50,6);

entra per ricevere
una corona di spine,
un bastone, un mantello
di porpora;
la sua regalità
sarà oggetto di derisione;

entra per salire
il Calvario
carico di un legno.

E allora ecco
la seconda parola:
Croce.

Gesù entra
a Gerusalemme
per morire sulla Croce.

Ed è proprio qui
che splende
il suo essere Re
secondo Dio:

il suo trono regale
è il legno della Croce!

Francesco Omelie 2013/4

Penso a quello
che Benedetto XVI
diceva ai Cardinali:
Voi siete principi,
ma di un Re crocifisso.

Quello
è il trono di Gesù.
Gesù prende su di sé…

Perché la Croce?

Perché Gesù
prende su di sé
il male, la sporcizia,
il peccato del mondo,
anche il nostro peccato,
di tutti noi,

e lo lava, lo lava
con il suo sangue,
con la misericordia,
e con l’amore di Dio.

Guardiamoci intorno:
quante ferite
il male infligge
all’umanità!

Guerre, violenze,
conflitti economici
che colpiscono
chi è più debole,

sete di denaro,
che poi nessuno
può portare con sé,
deve lasciarlo.

Mia nonna diceva
a noi bambini:
il sudario
non ha tasche.

Amore al denaro,
potere, corruzione,
divisioni, crimini
contro la vita umana
e contro il creato!

E anche
– ciascuno di noi lo sa
e lo conosce –
i nostri peccati personali:

le mancanze di amore
e di rispetto verso Dio,
verso il prossimo
e verso l’intera creazione.

E Gesù sulla croce
sente tutto
il peso del male

e con la forza
dell’amore di Dio
lo vince
e lo sconfigge
nella sua risurrezione.

Questo è il bene
che Gesù fa a tutti noi
sul trono della Croce.

La croce di Cristo
abbracciata
con amore
mai porta alla tristezza,

ma alla gioia,
alla gioia di essere salvati
e di fare un pochettino
quello che ha fatto Lui
quel giorno della sua morte.

***

Francesco Omelie 2013/4
3. Oggi in questa Piazza
ci sono tanti giovani:

da 28 anni
la Domenica delle Palme
è la Giornata della Gioventù.

Ecco la terza parola:
giovani.

Cari giovani,
vi ho visto
nella processione,
quando entravate;

vi immagino
a fare festa
intorno a Gesù,
agitando
i rami d’ulivo;

vi immagino
mentre gridate
il suo nome
ed esprimete
la vostra gioia
di essere con Lui!

Voi avete
una parte importante
nella festa della fede!

Voi ci portate
la gioia della fede

e ci dite
che dobbiamo
vivere la fede
con un cuore giovane,
sempre:

un cuore giovane,
anche a settanta,
ottant’anni!

Cuore giovane!

Con Cristo
il cuore
non invecchia mai!

Però tutti noi
lo sappiamo
e voi lo sapete bene
che il Re che seguiamo
e che ci accompagna
è molto speciale:

è un Re che ama
fino alla croce
e che ci insegna
a servire, ad amare.

E voi
non avete vergogna
della sua Croce!

Anzi,
la abbracciate,
perché avete capito
che è nel dono di sé,
nel dono di sé,
nell’uscire da se stessi,

che si ha la vera gioia
e che con l’amore di Dio
Lui ha vinto il male.

Voi portate
la Croce pellegrina
attraverso
tutti i continenti,
per le strade del mondo!

La portate
rispondendo
all’invito di Gesù

«Andate
e fate discepoli
tutti i popoli»
(cfr Mt 28,19),

che è il tema della
Giornata della Gioventù
di quest’anno.

La portate
per dire a tutti
che sulla croce
Gesù ha abbattuto
il muro dell’inimicizia,

che separa
gli uomini e i popoli,
e ha portato
la riconciliazione
e la pace.

Francesco Omelie 2013/4

Cari amici,
anch’io
mi metto in cammino
con voi, da oggi,
sulle orme del beat0

Giovanni Paolo II
e di Benedetto XVI.

Ormai siamo vicini
alla prossima tappa
di questo
grande pellegrinaggio
della Croce.

Guardo con gioia
al prossimo luglio,
a Rio de Janeiro!

Vi do appuntamento
in quella grande città
del Brasile!

Preparatevi bene,
soprattutto spiritualmente
nelle vostre comunità,
perché quell’Incontro
sia un segno di fede
per il mondo intero.

I giovani
devono dire al mondo:
è buono seguire Gesù;
è buono andare con Gesù;
ed è buono
il messaggio di Gesù;

è buono
uscire da se stessi,
alle periferie del mondo
e dell’esistenza
per portare Gesù!

Tre parole:
gioia, croce, giovani.

Chiediamo
l’intercessione
della Vergine Maria.

Lei ci insegna
la gioia dell’incontro
con Cristo,

l’amore con cui
lo dobbiamo guardare
sotto la croce,
l’entusiasmo
del cuore giovane

con cui
lo dobbiamo seguire
in questa
Settimana Santa
e in tutta la nostra vita.

Così sia.

Foto: Papa Francesco
Domenica delle Palme 2013 /
ilgiornale.it

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