Francesco Discorsi 2013/2
Udienza a tutti i cardinali
Sala Clementina
Venerdì, 15 marzo 2013
Francesco Discorsi 2013/2
Fratelli Cardinali,
questo periodo
dedicato al Conclave
è stato carico di significato
non solo
per il Collegio Cardinalizio,
ma anche per tutti i fedeli.
In questi giorni
abbiamo avvertito
quasi sensibilmente
l’affetto e la solidarietà
della Chiesa universale,
come anche l’attenzione
di tante persone che,
pur non condividendo
la nostra fede, guardano
con rispetto e ammirazione
alla Chiesa e alla Santa Sede.
Da ogni angolo della terra
si è innalzata fervida
e corale la preghiera
del Popolo cristiano
per il nuovo Papa,
e carico di emozione
è stato il mio primo incontro
con la folla assiepata
in Piazza San Pietro.
Con quella suggestiva
immagine del popolo
orante e gioioso
ancora impressa
nella mia mente,
desidero manifestare
la mia sincera riconoscenza
ai Vescovi, ai sacerdoti,
alle persone consacrate,
ai giovani, alle famiglie,
agli anziani
per la loro
vicinanza spirituale,
così toccante e fervorosa.
Francesco Discorsi 2013/2
Sento il bisogno di esprimere
la mia più viva
e profonda gratitudine
a tutti voi, venerati
e cari Fratelli Cardinali,
per la sollecita collaborazione
alla conduzione della Chiesa
durante la Sede Vacante.
Rivolgo a ciascuno
un cordiale saluto,
ad iniziare dal Decano
del Collegio Cardinalizio,
il Signor Cardinale
Angelo Sodano,
che ringrazio
per le espressioni
di devozione
e per i fervidi auguri
che mi ha rivolto
a nome vostro.
Con lui ringrazio
il Signor Cardinale
Tarcisio Bertone,
Camerlengo
di Santa Romana Chiesa,
per la sua premurosa opera
in questa delicata fase
di transizione,
e anche
il carissimo Cardinale
Giovanni Battista Re,
che ha fatto da nostro capo
nel Conclave: grazie tante!
Il mio pensiero
va con particolare affetto
ai venerati Cardinali che,
a causa dell’età o della malattia,
hanno assicurato
la loro partecipazione
e il loro amore alla Chiesa
attraverso l’offerta
della sofferenza
e della preghiera.
E vorrei dirvi
che l’altro ieri
il Cardinale Mejia
ha avuto un infarto cardiaco:
è ricoverato alla Pio XI.
Ma si crede
che la sua salute
sia stabile,
e ci ha mandato
i suoi saluti.
Non può mancare
il mio grazie
anche a quanti,
nelle diverse mansioni,
si sono adoperati
attivamente
nella preparazione
e nello svolgimento
del Conclave,
favorendo la sicurezza
e la tranquillità dei Cardinali
in questo periodo
così importante
per la vita della Chiesa.
***
Francesco Discorsi 2013/2
Un pensiero
colmo di grande affetto
e di profonda gratitudine
rivolgo al mio
venerato Predecessore
Benedetto XVI,
che in questi anni
di Pontificato
ha arricchito
e rinvigorito la Chiesa
con il Suo magistero,
la Sua bontà, la Sua guida,
la Sua fede, la Sua umiltà
e la Sua mitezza.
Rimarranno
un patrimonio spirituale
per tutti!
Il ministero petrino,
vissuto con totale dedizione,
ha avuto in Lui
un interprete sapiente
e umile,
con lo sguardo
sempre fisso a Cristo,
Cristo risorto,
presente e vivo
nell’Eucaristia.
Lo accompagneranno sempre
la nostra fervida preghiera,
il nostro incessante ricordo,
la nostra imperitura
e affettuosa riconoscenza.
Sentiamo
che Benedetto XVI
ha acceso nel profondo
dei nostri cuori
una fiamma:
essa continuerà ad ardere
perché sarà alimentata
dalla Sua preghiera,
che sosterrà ancora la Chiesa
nel suo cammino spirituale
e missionario.
Francesco Discorsi 2013/2
Cari Fratelli Cardinali,
questo nostro incontro
vuol essere quasi
un prolungamento dell’intensa
comunione ecclesiale
sperimentata in questo periodo.
Animati da profondo senso
di responsabilità
e sorretti
da un grande amore
per Cristo e per la Chiesa,
abbiamo pregato insieme,
condividendo fraternamente
i nostri sentimenti,
le nostre esperienze
e riflessioni.
In questo clima
di grande cordialità
è così cresciuta
la reciproca conoscenza
e la mutua apertura;
e questo è buono,
perché noi siamo fratelli.
Qualcuno mi diceva:
i Cardinali sono i preti
del Santo Padre.
Quella comunità,
quell’amicizia,
quella vicinanza
ci farà bene a tutti.
***
Francesco Discorsi 2013/2
E questa conoscenza
e questa mutua apertura
ci hanno facilitato
la docilità all’azione
dello Spirito Santo.
Egli, il Paraclito,
è il supremo protagonista
di ogni iniziativa
e manifestazione di fede.
È curioso:
a me fa pensare, questo.
Il Paraclito
fa tutte le differenze
nelle Chiese,
e sembra che sia
un apostolo di Babele.
Ma dall’altra parte,
è Colui che fa l’unità
di queste differenze,
non nella “ugualità”,
ma nell’armonia.
Io ricordo
quel Padre della Chiesa
che lo definiva così:
“Ipse harmonia est”.
Il Paraclito che dà
a ciascuno di noi
carismi diversi,
ci unisce
in questa comunità
di Chiesa,
che adora il Padre,
il Figlio e Lui,
lo Spirito Santo.
Francesco Discorsi 2013/2
Proprio partendo dall’autentico
affetto collegiale che unisce
il Collegio Cardinalizio,
esprimo la mia volontà
di servire il Vangelo
con rinnovato amore,
aiutando la Chiesa
a diventare sempre più
in Cristo e con Cristo,
la vite feconda del Signore.
Stimolati anche
dalla celebrazione
dell’Anno della fede,
tutti insieme,
Pastori e fedeli,
ci sforzeremo
di rispondere fedelmente
alla missione di sempre:
portare Gesù Cristo
all’uomo
e condurre l’uomo
all’incontro con Gesù Cristo
Via, Verità e Vita,
realmente presente
nella Chiesa
e contemporaneo
in ogni uomo.
Tale incontro
porta a diventare
uomini nuovi
nel mistero
della Grazia,
suscitando nell’animo
quella gioia cristiana
che costituisce il centuplo
donato da Cristo
a chi lo accoglie
nella propria esistenza.
***
Francesco Discorsi 2013/2
Come ci ha ricordato
tante volte
nei suoi insegnamenti
e, da ultimo,
con quel gesto
coraggioso e umile,
il Papa Benedetto XVI,
è Cristo
che guida la Chiesa
per mezzo del suo Spirito.
Lo Spirito Santo
è l’anima della Chiesa
con la sua forza
vivificante e unificante:
di molti
fa un corpo solo,
il Corpo mistico di Cristo.
Non cediamo mai
al pessimismo,
a quell’amarezza
che il diavolo
ci offre ogni giorno;
non cediamo
al pessimismo
e allo scoraggiamento:
abbiamo la ferma certezza
che lo Spirito Santo
dona alla Chiesa,
con il suo soffio possente,
il coraggio di perseverare
e anche di cercare
nuovi metodi
di evangelizzazione,
per portare il Vangelo
fino agli estremi confini
della terra (cfr At 1,8).
Francesco Discorsi 2013/2
La verità cristiana
è attraente e persuasiva
perché risponde
al bisogno profondo
dell’esistenza umana,
annunciando
in maniera convincente
che Cristo
è l’unico Salvatore
di tutto l’uomo
e di tutti gli uomini.
Questo annuncio
resta valido oggi
come lo fu all’inizio
del cristianesimo,
quando si operò
la prima grande
espansione missionaria
del Vangelo.
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Francesco Discorsi 2013/2
Cari Fratelli,
forza!
La metà di noi
siamo in età avanzata:
la vecchiaia è
– mi piace dirlo così –
la sede della sapienza
della vita.
I vecchi hanno
la sapienza
di avere camminato
nella vita,
come il vecchio Simeone,
la vecchia Anna
al Tempio.
E proprio
quella sapienza
ha fatto loro
riconoscere Gesù.
Doniamo
questa sapienza
ai giovani:
come il buon vino,
che con gli anni
diventa più buono,
doniamo ai giovani
la sapienza della vita.
Mi viene in mente
quello che un poeta tedesco
diceva della vecchiaia:
“Es ist ruhig,
das Alter,
und fromm”:
è il tempo
della tranquillità
e della preghiera.
E anche
di dare ai giovani
questa saggezza.
Tornerete ora
nelle rispettive sedi
per continuare
il vostro ministero,
arricchiti dall’esperienza
di questi giorni,
così carichi di fede
e di comunione ecclesiale.
Tale esperienza
unica e incomparabile,
ci ha permesso
di cogliere in profondità
tutta la bellezza
della realtà ecclesiale,
che è un riverbero
del fulgore
di Cristo Risorto:
un giorno guarderemo
quel volto bellissimo
del Cristo Risorto!
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Francesco Discorsi 2013/2
Alla potente intercessione
di Maria, nostra Madre,
Madre della Chiesa,
affido il mio ministero
e il vostro ministero.
Sotto
il suo sguardo materno,
ciascuno di noi
possa camminare
lieto e docile alla voce
del suo Figlio divino,
rafforzando l’unità,
perseverando
concordemente
nella preghiera
e testimoniando
la genuina fede
nella presenza continua
del Signore.
Con questi sentimenti
– sono veri! –
con questi sentimenti,
vi imparto di cuore
la Benedizione Apostolica,
che estendo
ai vostri collaboratori
e alle persone affidate
alla vostra cura pastorale.
Foto: Papa Francesco
in un incontro con i cardinali /
avvenire.it