Cannabis sativa – Riflessione
Cannabis sativa – La foto di apertura
mostra una quantità di semi di canapa,
o Cannabis sativa, meglio conosciuta
come hashish o marijuana.
Una pianta, un tempo comunissima
che si coltivava per ottenere la canapa,
le cui fibre servivano a tessere tele greggie,
tele da vele, tele catramate, ecc.
Anche questa è una pianta
di notevole interesse industriale.
E che, soprattutto un tempo,
dava lavoro a molte zone della Padania,
dell’Emilia, del Piemonte e della Campania.
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Cannabis sativa – La canapa, oggi,
è conosciuta per le sue proprietà
esilaranti e allucinogene
contenute nelle squame del fiore
sia maschile che femminile.
Anche se, da noi, produce
in modo meno copioso l’hashish,
tuttavia, ogni tanto,
si legge di gente che viene arrestata
per coltivazione abusiva di tale pianta.
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Cannabis sativa – La cannabis che, del resto,
è della stessa famiglia del luppolo,
con cui viene fabbricata la birra,
ci dice come il bene sia mescolato al male,
anche nel regno delle piante.
E come sia necessario
saper distinguere le une dalle altre,
per poter apprezzare quelle buone
e rigettare quelle cattive.
Del resto, saper distinguere
un fungo mangereccio da uno velenoso
può voler dire vivere o morire,
così saper realizzare
che un buon bicchiere di birra fresca
è tutt’altra cosa che darsi agli spinelli.
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Un bicchiere di birra
darà un senso di euforia passeggera,
mentre lo spinello, in genere,
è l’anticamera per droghe più pesanti.
Quindi, vince solo
chi ne sta lontano!
Sopra: Foto di infiorescenza di piantaggine marittima.
Lungo il litorale ci si può imbattere in questi steli
che sono belli ed eleganti e… del tutto innocui!
Da «”Il Seme”. Rassegna di brani scelti,
d’ogni paese e d’ogni tempo»,
Luglio-Settembre 1991, n. 3, p. 6.
Foto: Semi di Cannabis sativa I. /
abitarearoma.it