Benedetto XVI visto da Gasbarri
Il Papa della dolcezza.
In viaggio con Benedetto XVI
Benedetto XVI visto da Gasbarri – Nel giugno 1985
si iniziò la preparazione
del grande viaggio apostolico
di san Giovanni Paolo II in India.
Viaggio che si sarebbe compiuto
dal 31 gennaio all’11 febbraio 1986
visitando ben 15 città.
Tra queste era inclusa Calcutta
dove non sarebbe potuta mancare
la visita alla casa di Madre Teresa.
Durante la preparazione,
Madre Teresa ci fece visitare
la sua famosa casa
fondata al fine di offrire cure e assistenza
ai numerosi malati
rifiutati dagli ospedali cittadini
ed abbandonati nelle strade.
All’ingresso della casa
c’era un grande registro con i nomi
delle migliaia di persone ospitate.
Tra le varie domande,
chiesi a Madre Teresa
quante di quelle persone
erano state aiutate a guarire
ma la sua risposta con la massima umiltà fu:
«La nostra missione fondamentale
non è quella di guarire gli incurabili,
per questo ci sono gli ospedali.
È quella di accompagnare con dolcezza
le persone all’incontro con Gesù».
Ho avuto il grande onore
di servire Papa Benedetto
per tutto il suo pontificato
e poco dopo averlo frequentato
con maggiore intimità
ho subito ripensato alla dolcezza
descritta da Madre Teresa.
Benedetto XVI visto da Gasbarri
Benedetto XVI visto da Gasbarri – La statura teologica,
l’impronta intellettuale e la preparazione dottrinale
del Papa emerito saranno certamente esposte
e rappresentate da coloro che hanno titolo
per valutarne gli aspetti più profondi e dettagliati.
La mia testimonianza tende invece
a rivelare un aspetto
forse meno conosciuto della sua personalità:
la dolcezza che si coglieva
nell’incontro confidenziale con lui.
Ciò che Madre Teresa chiamava
“Il Vangelo della gentilezza”.
«Siate gentili – era infatti il monito
di Madre Teresa – perché la santità
non è un lusso per pochi.
È un dovere semplice per tutti.
La gentilezza è alla base della più grande santità.
Se imparate l’arte della gentilezza
diventerete sempre più simili a Cristo».
A molti la sua apparente figura austera
e professorale
poteva incutere distacco
e freddezza.
Ma nel suo animo Papa Benedetto
era colmo di dolcezza
e la temuta severità, da parte di alcuni,
lasciava spesso il campo
ad una disarmante gentilezza
frequentemente accompagnata da sottile
e arguto buonumore.
Benedetto XVI visto da Gasbarri
Benedetto XVI visto da Gasbarri – Nella serata
del 19 aprile 2005, subito dopo la sua elezione,
all’uscita dalla Cappella Sistina,
mi annunciò che avrebbe viaggiato pochissimo
poiché percepiva di non avere
l’indole del viaggiatore.
Ma poco dopo comprese
che il percorso iniziato da Paolo VI
e proseguito con impareggiabile energia
da Giovanni Paolo II era ormai irreversibile.
Infatti, nei suoi quasi 8 anni di pontificato,
Ratzinger effettuò 24 viaggi internazionali
sottoponendosi a faticoso impegno.
Purtroppo, l’avanzare dell’età
e lo stato fisico
mostravano talvolta segni di fragilità
che apparivano sempre più incompatibili
con la complessità di alcuni viaggi
particolarmente impegnativi
(come Stati Uniti, Australia,
Terra Santa, Messico e Cuba).
Nell’aprile 2012,
proprio al ritorno da Cuba,
il Santo Padre chiese se fosse iniziata
la preparazione del viaggio in Libano
previsto per il mese di settembre.
Alla risposta affermativa replicò dicendo
che probabilmente si sarebbe trattato
del suo ultimo viaggio internazionale.
Francamente pensai che fosse
solo un temporaneo segno di stanchezza
dovuto al recente eccessivo impegno
e che sarebbe stato successivamente
superato dai nuovi progetti.
Benedetto XVI visto da Gasbarri
Benedetto XVI visto da Gasbarri – Invece
quello fu esattamente
l’ultimo viaggio internazionale.
Dopo pochi giorni, mentre mi accingevo
a partire per Rio de Janeiro al fine di preparare
la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù
fissata per il luglio 2013,
riferii a Sua Santità
che il comitato organizzatore
era in attesa dell’annuncio ufficiale del viaggio
e quindi se si poteva confermare con certezza
la sua presenza all’evento.
Il Santo Padre rispose serenamente
con la sua consueta gentilezza
ma in modo insolitamente impersonale:
«Dica che con i giovani
ci sarà senz’altro il Papa».
Benedetto XVI visto da Gasbarri
Benedetto XVI visto da Gasbarri – Sono innumerevoli
gli episodi nei quali la dolcezza
emergeva candidamente dai suoi occhi.
Per brevità posso dare testimonianza
di un paio di occasioni
in cui fu difficile per me trattenere la commozione.
Nel settembre 2010, il comitato organizzatore
della visita in Gran Bretagna chiedeva insistentemente
di far celebrare da Papa Benedetto la beatificazione
del cardinal John Henry Newman a Birmingham.
Io fui molto fermo nel resistere alla richiesta
poiché lo stesso Pontefice
all’inizio del pontificato aveva stabilito
che le beatificazioni si sarebbero dovute celebrare
nelle rispettive diocesi da parte dell’ordinario,
mentre le canonizzazioni
le avrebbe celebrate il Santo Padre a Roma.
Quando presentai il mio rapporto
sullo stato della preparazione, Papa Benedetto
con la massima delicatezza mi disse:
«Forse il cardinal Newman
meriterebbe una eccezione,
pensa che potremmo concederla?».
Ovviamente non c’era alcun bisogno
di avere la mia autorizzazione in merito
ma il suo modo di chiederla fu tenerissimo.
Benedetto XVI visto da Gasbarri
Benedetto XVI visto da Gasbarri – Nell’agosto 2011,
durante l’incontro con circa cinquecentomila giovani
nell’aeroporto Cuatro Vientos di Madrid, in occasione
della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù,
si scatenò una terribile bufera di vento e pioggia
provocando una lunga interruzione di energia
e seri danni alla struttura del palco papale
con pericolo fisico per lo stesso Santo Padre.
Vennero sospese l’illuminazione
e la diffusione del suono in tutta l’area.
Le autorità di sicurezza
e di prevenzione locali
erano molto preoccupate della situazione.
Proponemmo pertanto a Papa Benedetto
di ritirarsi dal palco per sospendere l’evento
ma la sua cortese e altrettanto ferma risposta,
rimanendo seduto sulla sua sedia, fu:
«Se i giovani restano qui,
il Papa non può abbandonarli».
Si attese quindi la fine della burrasca
e si riprese lo svolgimento dell’incontro
portandolo a termine.
Sono sicuro che Papa Benedetto
si sia presentato con tutta la sua dolcezza
all’incontro con il suo adorato Gesù,
ma sono altrettanto sicuro che ora
a molti mancheranno
la raffinatezza del suo pensiero
e la squisita gentilezza del suo cuore.
Alberto Gasbarri, «Il Papa della dolcezza.
In viaggio con Benedetto XVI»,
in “L’Osservatore Romano”,
Edizione straordinaria
31 dicembre 2022, p.15.
Foto: Foto: Benedetto XVI
(Joseph Aloisius Ratzinger) /
insiemenews.it