Map – Giustizia, il riscatto dei minori
Map – A Reggio Calabria
è boom di Messa alla prova:
+89% di richieste in un anno.
L’esito? Positivo nella totalità dei casi
De Palma: strumento finalizzato al recupero
e al reinserimento sociale.
Protocollo contro la dispersione scolastica
Map – Il processo viene sospeso
e il minore affidato ai servizi sociali
al fine di valutare
un cambiamento in positivo
della personalità dell’imputato.
Se la prova ha esito positivo,
il reato viene estinto.
La Procura della Repubblica
presso il Tribunale per i minorenni
di Reggio Calabria ha tracciato,
nei giorni scorsi, il bilancio sociale
dell’anno appena concluso.
Un “documento morale” di grande valore
per tutto il mondo della giustizia minorile,
poiché il distretto giudiziario,
in riva allo Stretto,
offre una pluralità di casistiche
con pochi eguali
su tutto il territorio nazionale.
Infatti, nel tessuto socioeconomico
della città di Reggio Calabria
si intrecciano indubbiamente
non solo le vicende dei minori
non accompagnati
dovute agli sbarchi dei migranti;
ma anche la pervasività corrosiva
della ’ndrangheta,
che in modo più marcato,
rispetto alle altre mafie,
proietta sui minori
la garanzia di una successione
di legami familiari criminali;
e, infine, la diffusa presenza
di molteplici accampamenti Rom.
L’intreccio di queste criticità
rende perciò significativi,
a livello nazionale,
i dati emersi dalle attività
della Procura
a riguardo dei minorenni.
Il dato più importante è, indubbiamente,
un vero e proprio richiamo alla speranza.
Infatti, emerge un aumento significativo
della Messa alla prova (Map),
che consiste in uno degli epiloghi speciali
che possono verificarsi
nel corso del processo penale minorile.
È, in pratica, un istituto
di probation processuale
attraverso il quale
il processo viene sospeso.
Nel periodo di sospensione,
il minore è affidato ai servizi sociali
perché svolga, anche in collaborazione
con i servizi locali,
delle opportune attività di osservazione,
trattamento e sostegno.
Tutto ciò affinché si verifichi,
se è possibile un cambiamento
in positivo della personalità
dell’imputato.
Quando la Map abbia realmente
esito positivo, allora il reato è estinto,
permettendo, in questo caso,
al minore il proseguimento
del proprio percorso di vita
senza avere alle spalle
alcun precedente penale.
Dai dati della Procura minorile
di Reggio Calabria, inoltre,
emerge chiaramente
che la scelta della Map è cresciuta,
in confronto all’anno precedente,
dell’89,28%, con esito positivo
nella quasi totalità dei casi.
Si sta quindi realmente
facendo strada la pratica
di una giustizia minorile
di fatto riabilitativa.
Una questione su cui
il Procuratore Roberto Di Palma
si sofferma alquanto:
«È la prova che la Giustizia
è finalizzata al recupero
e al reinserimento sociale»
ha dichiarato in conferenza stampa.
L’obiettivo, pertanto, è fornire
una seconda possibilità ai minorenni,
aiutandoli così a crescere
sotto ogni punto di vista,
anche quello culturale.
Durante la Map
viene anche avviato
un percorso obbligatorio di lettura.
È emerso, infatti,
che solo il 39% dei minori
– in Calabria – è dedito
alla lettura di libri.
Per questa ragione,
i ragazzi che accettano la Map
si impegnano a leggere
almeno un libro al mese
e a relazionare sul libro
ai delegati dei Servizi Sociali.
È anche accaduto che un figlio
di una famiglia di mafia
ha rifiutato la Map
poiché risulta “disonorevole”
per una persona appartenente
ai ranghi della mafia
sottoporsi alla prova dello Stato.
Allora il minore è stato invitato
ad un confronto con il padre,
detenuto al 416-bis.
Durante il confronto,
il genitore ha poi convinto il figlio
a sottoporsi alla Messa alla prova
al fine di evitare
di fare la sua stessa fine.
Si assiste, perciò, ad una vera
e propria rigenerazione sociale,
educativa e morale, resa possibile
a causa di un corretto utilizzo
dell’Istituto giuridico della Map.
Inoltre, tra gli altri dati,
evidenziati dalla Procura,
si segnala una significativa
dispersione scolastica.
Si è provveduto, allora,
a sottoscrivere un protocollo
con Inps, Comune di Reggio Calabria,
Procura per i Minorenni
e tre istituti scolastici primari
situati in tre quartieri
tra i più problematici della città.
In seguito a ciò,
è stato possibile intercettare
almeno 130 casi
di mancata iscrizione
alla prima elementare.
Indubbiamente
un dato allarmante per cui
– come da Protocollo citato –
si è provveduto immediatamente
ad avviare delle indagini.
Ciò al fine di verificare
l’esistenza di reati penali
e adottare conseguentemente
sanzioni amministrativo- contabili,
fra cui la sospensione per due mesi
del reddito di cittadinanza,
ove la famiglia ne fosse percettrice.
Anche in questo caso, tuttavia,
la via della giustizia
ha anzitutto
il sapore della promozione umana,
che rende così le aule dei tribunali
veri e propri luoghi di rinascita.
Davide Imeneo, «Giustizia,
il riscatto dei minori», in “Avvenire”,
domenica 2 gennaio 2022, p. 11.
Foto: Tribunale per i Minorenni
di Reggio Calabria / giustiziainsieme.it
DA SAPERE
I numeri di un territorio difficile
53 Le “Messe alla prova” (Map)
del 2021 (erano 28 nel 2020).
+23% L’aumento dei fascicoli
aperti contro minorenni.
130 I casi di mancata iscrizione
alla prima elementare.
Da “Avvenire”, domenica 2 gennaio 2022, p. 11.