Ecowas – Vertice dell’Ecowas sul futuro del Mali
Per elezioni libere e credibili
Ecowas – Un vertice
sul futuro del Mali – Paese assai instabile,
teatro infatti di ripetuti colpi di Stato
e soprattutto sotto la costante minaccia jihadista –
si terrà precisamente nelle prossime ore
ad Accra, capitale del Ghana.
Lo ha confermato espressamente il presidente
della Commissione della Comunità economica
degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas),
Jean-Claude Kassi Brou.
In una nota, la Commissione dell’Ecowas
precisa anzitutto di avere «preso nota»
della comunicazione
da parte delle autorità di transizione maliane
di un progetto di calendario sulle future elezioni,
trasmesso precisamente venerdì scorso
da una delegazione maliana
guidata da Abdoulaye Diop,
ministro degli Affari esteri,
al presidente ghanese,
Nana Akufo-Addo,
attuale presidente di turno dell’Ecowas.
Diop ha espressamente spiegato
alla televisione nazionale del Mali
di avere pertanto indicato ad Addo un’estensione
di cinque anni della transizione, al massimo,
al fine di ottenere le migliori condizioni
per elezioni libere, trasparenti e credibili
in particolare accettabili per tutti.
Nel frattempo le Conferenze nazionali di rifondazione
si sono svolte in Mali dall’11 al 30 dicembre
e hanno permesso soprattutto di formulare
più di 500 raccomandazioni in vari ambiti,
tra cui la durata della transizione,
che è appunto stata fissata
tra i sei mesi e i cinque anni,
senza però che sia stato fissato
un programma elettorale.
Il Paese rimane quindi, per ora,
ancora nel limbo.
Un limbo che dura da quando
il colonnello Assimi Goïta ha guidato,
con un pugno di altri militari, il colpo di Stato
che ha peraltro messo fine al mandato
dell’ex presidente Ibrahim Boubakar Keïta,
il 18 agosto 2020.
Goïta è stato il vicepresidente della transizione
dal 25 settembre 2020,
sotto il presidente di transizione Bah Ndaw,
che ha successivamente rovesciato il 24 maggio
in seguito a una disputa
su un rimpasto ministeriale.
Da allora, ha ricoperto la carica di presidente,
impegnandosi allo stesso tempo
a rispettare la tabella di marcia
concordata oltretutto con la Comunità economica
degli Stati dell’Africa occidentale
al fine di ripristinare il governo civile
entro il 31 gennaio.
Mali, nel frattempo,
è stato per di più espulso
dagli Stati Uniti – assieme a Etiopia
e Guinea – dagli accordi commerciali
del programma Agoa.
Lo riporta espressamente l’agenzia Reuters,
citando una dichiarazione
del rappresentante commerciale statunitense.
L’accusa verso i tre Paesi
è chiaramente di violazione
dei diritti umani.
La decisione era stata già annunciata
nelle scorse settimane
dal presidente, Joe Biden.
Il programma Agoa, in particolare,
dà la possibilità
ai Paesi africani sub-sahariani
d’accesso esente da dazi
al mercato degli Stati Uniti
per oltre 1.800 prodotti.
Gli Stati Uniti hanno escluso i tre Paesi africani
dal programma di preferenze commerciali
«a causa delle azioni intraprese
da ciascuno dei loro governi
in violazione dello statuto Agoa»,
si precisa nella dichiarazione
del rappresentante commerciale statunitense.
«Vertice dell’Ecowas sul futuro del Mali.
Per elezioni libere e credibili», in “L’Osservatore Romano”,
martedì 4 gennaio 2022, p. 5.
Foto: Mali: transizione infinita / nigrizia.it