Douglas Adams – Ripubblicato il suo romanzo
Tra fantascienza e giallo
Nel segno della teoria dei quanti
Douglas Adams – Fino a pochi giorni fa
regalare una copia del romanzo di Douglas Adams
Dirk Gently, agenzia investigativa olistica
sarebbe stato praticamente impossibile
per chi non avesse deciso
di privarsi della propria,
con un gesto di generosità assoluta.
In occasione delle feste, tuttavia,
la Mondadori ha deciso di ripubblicare il libro
(Milano, 2021, pagine 304, euro 12.50,
traduzione di Andrea Buzzi)
e tutto è diventato allora più semplice e diretto.
Douglas Adams,
noto soprattutto per il ciclo
dell’Enciclopedia Galattica per Autostoppisti,
va verosimilmente considerato
come l’ultimo dei grandi autori di fantascienza,
definizione però che più che a un genere
andrebbe riferita a un movimento letterario novecentesco,
nato all’inizio del secolo e spentosi alla sua fine,
forse proprio con la morte dello scrittore,
morto prematuramente nel 2001,
neppure cinquantenne.
Dirk Gently, Agenzia investigativa olistica,
apparso all’inizio per Feltrinelli
come L’Investigatore olistico Dirk Gently,
rappresenta la sua opera più matura,
destinata nelle intenzioni
ad aprire un nuovo ciclo
che risultò invece appena abbozzato,
dato che il personaggio divenne certo protagonista
di La lunga oscura pausa caffè dell’anima,
tuttavia Il salmone del dubbio rimase incompiuto,
anche se l’abbozzo e i primi capitoli
vennero pubblicati e anche tradotti in italiano.
Lo stile di Douglas Adams,
come di solito capita per gli ultimi eredi,
per quanti cioè chiudono una grande stagione,
nel suo caso quella dei romanzi di fantascienza classica,
sostituiti ormai nell’immaginario collettivo
da un filone dei bestseller
e dalla loro a volte felice trasposizione per il cinema,
presenta evidenti caratteri di manierismo e di sincretismo.
A questo si uniscono anche una felice capacità
nel far convivere fantascienza, giallo e horror,
con una scrittura che risente di Wodehouse nella brillantezza
e delle vicende di Harry Potter nell’ambientazione,
accompagnata per lo più da una sensibilità unica
nell’utilizzo delle più moderne teorie scientifiche
come materiale di base per una narrazione
scoppiettante di trovate.
Tutto ciò va però a scapito
dell’approfondimento del carattere dei personaggi,
ma non è precisamente questo che si chiede a un autore
mentre si confronta con le teorie della fisica dell’universo.
Dirk Gently si presenta infatti
come interprete diretto della teoria dei quanti:
in base a essa ha maturato una fiducia incrollabile
nella «sostanziale interconnessione reciproca di tutte le cose»,
fino a vedersi costretto a recarsi nelle isole Bahamas
per ricercare il gatto scappato di casa
a una cliente londinese.
Fin dalle prime pagine il romanzo dimostra
potenza visionaria e intelligenza
nel riconoscere le tendenze della modernità.
Il secondo capitolo si apre con la presentazione
della figura del Monaco Elettrico,
elettrodomestico antropomorfo
la cui funzione consiste evidentemente
nel credere «al posto delle persone,
evitando loro quello che era diventato
un compito sempre più oneroso,
credere cioè a tutto ciò
che il mondo si aspettava che credessero».
Non è difficile pertanto cogliere, in un libro
la cui pubblicazione in inglese risale al 1987,
una capacità anticipatrice
nel leggere l’interconnessione
di tutti gli aspetti della realtà
e la confusione assoluta
delle richieste di accettazione fideistica
come elementi tipici della fase storica
nella quale ci troviamo a vivere.
La globalizzazione consiste in buona parte in questo,
con il carattere evidente della irragionevolezza
delle richieste di consenso,
che vengono però presto abbandonate,
con la conseguenza immediata del sorgere continuo
di nuove convinzioni ingiustificate e irriflesse,
non riconosciute come tali,
che vanno da una fiducia assoluta nel progresso scientifico,
al quale si richiedono prestazioni di natura magica,
alla creazione immaginaria di forze oscure,
al limite dell’onnipotenza economica e tecnologica,
che controllano e determinano il destino del mondo.
Il Monaco Elettrico
immaginato da Adams
si comporta in modo simile,
divenendo archetipo
di chi si comporta senza ragione.
Questo però a lui avviene
perché «malauguratamente
aveva sviluppato un difetto,
cominciando a credere a cose di ogni genere,
più o meno casualmente».
Chissà quale difetto ha sviluppato
la nostra opulenta società occidentale,
per comportarsi in modo analogo,
mentre si avvia alla scomparsa
per esaurimento demografico
e parallelo rifiuto di ibridazione.
Come in ogni romanzo fantascientifico che si rispetti,
solo il lavoro meticoloso di Dirk Gently
riuscirà a risolvere il mistero
che sta alla base della vicenda
e a salvare «la razza umana
dalla totale estinzione».
Per farlo
sarà tuttavia costretto a ricorrere
a una consulenza d’eccezione
«un bambino di sette anni
incontrato per strada»,
infatti «solo i bambini
vedono le cose con perfetta chiarezza».
Sergio Valzania, «Tra fantascienza e giallo.
Ripubblicato il romanzo di Douglas Adams
Nel segno della teoria dei quanti», in
“L’Osservatore Romano”, martedì 4 gennaio 2022, p. IV.
Foto: Copertina di Dirk Gently,
Agenzia investigativa olistica
di Douglas Adams / oscarmondadori.it